Che utilità può avere un nuovo organismo che si occupi di sicurezza stradale? E che senso ha produrre nuovi costi in un momento in cui la “macchina dello Stato” dovrebbe tagliarli? Sono interrogativi che hanno accompagnato la notizia dall’accordo, siglato tra il Cnel, Consiglio nazionale per economia e il lavoro, e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha fatto ripartire la Consulta nazionale per la sicurezza stradale, organismo istituito nel gennaio 2001 e previsto dal Piano nazionale per la sicurezza stradale. La risposta alla prima domanda sta in quel verbo: ripartire. Continua a leggere