In questi ultimi mesi sono maturate in Europa alcune decisioni che penalizzano le imprese italiane di autotrasporto e con esse la competitività del Paese. La Germania ha introdotto una norma che obbliga le imprese estere a dimostrare, per mezzo di una complicata procedura, che il conducente dell’automezzo che percorre le sue strade percepisce un livello di retribuzione omogeneo al salario minimo corrisposto ai lavoratori tedeschi. In Francia per le imprese europee che effettuano attività di cabotaggio (la possibilità che nell’ambito di un trasporto internazionale si effettuino trasporti all’interno della nazione che si attraversa) è fatto obbligo di aprire una sede o avere un referente dell’azienda che risieda in quel Paese. Continua a leggere