Rasentano il ridicolo le motivazioni addotte dal ministero dell’Economia e delle Finanze per giustificare la firma del decreto con cui il governo ha aumentato del 30 per cento le tariffe sulle operazioni che verranno effettuate presso il Pra, il Pubblico registro automobilistico. Come giustificazione è stato infatti addotto il fatto che poiché l’Aci gestirà gratuitamente (sic!) la riscossione dell’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione dei veicoli per conto delle Province, diviene necessario garantire l’equilibrio economico finanziario del servizio. Burocratese utilizzato solo per nascondere l’esigenza di coprire “il buco” nei conti del Pra. Il governo dei tecnici e dei super esperti invece di porre fine al mantenimento di un doppio servizio pubblico (due archivi, doppie strutture, doppio personale, doppi documenti, doppi procedimenti, doppi costi) e di dare corso alla razionalizzazione e allo sportello unico in linea con gli impegni assunti di fronte al Parlamento, non ha saputo trovare altra soluzione che scaricare sui cittadini e sui grandi utenti (primi fra tutti gli autotrasportatori, che più di altri necessitano di visure, immatricolazioni, variazioni) i costi di operazioni frutto solo di assurdi “doppioni. Continua a leggere