La favola di Amazon che aiuta il Made in Italy? Non ha il lieto fine che qualcuno racconta. Parola del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, sceso in campo al fianco dei lavoratori dell’e-commerce che hanno proclamato il primo sciopero nazionale da quando il gigante statunitense è approdato in Italia per denunciare quanto si celerebbe dietro la “facciata”. Ovvero, secondo l’esponente politico, “condizioni nelle quali i dipendenti sono costretti a lavorare e che destano sconcerto, non solo per lo stress al quale sono sottoposti con vigilanza digitale e tempistica da seguire, ma anche per la mancanza di garanzie, la mannaia della scadenza di contratti a brevissimo termine che pone il lavoratore in una condizione di oggettivo ricatto, l’obbligo di portare un marsupio trasparente con lo stretto indispensabile per controllare che i dipendenti non rubino, un trattamento che umilia tutti per gli errori, le responsabilità penali, di qualcuno”. Continua a leggere