Gli autotrasportatori francesi hanno vinto. Di fronte alla minaccia dello sciopero (clicca qui per ulteriori dettagli), il governo transalpino ha infatti deciso di sospendere a tempo indeterminato l’ecotaxe, il pedaggio che dal 1° gennaio 2015 sarebbe stato imposto ai veicoli pesanti su 4.000 chilometri di strade. Continua a leggere
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Ecotaxe di nuovo rinviata, la Francia si arrende alla rivolta degli agricoltori bretoni
Nuovo rinvio per l’Ecotaxe, il nuovo pedaggio su strade e autostrade francesi che avrebbe dovuto diventare attivo il 1° gennaio 2014. L’ha annunciato il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault, annunciando che il Governo rinvierà ancora una volta l’applicazione dell’imposta. A bloccare nuovamente l’Ecotaxe non sono stati questa volta gli autotrasportatori, che da mesi hanno posto il pedaggio per i camion in cime alle rivendicazioni contro il Governo, ma gli agricoltori della Bretagna, che sabato 26 e domenica 27 ottobre 2013 hanno attuato una vera e propria rivolta contro l’imposta, causando scontri con la polizia, che hanno provocato alcuni feriti, di cui uno grave e distruggendo i portali di rilevamento telematico del sistema di pedaggio, analogo al nostro Telepass. Continua a leggere
Ecotaxe per i tir, troppi problemi. La Francia rinvia tutto al primo gennaio 2014
Dopo le ripetute richieste dell’autotrasporto francese, il ministro dei Trasporti Frédéric Cuvillier ha annunciato ufficialmente che l’applicazione del pedaggio stradale per i veicoli pesanti è rinviata dal 1° ottobre 2013 al 1° gennaio 2014. Il rinvio era nell’aria da qualche giorno, soprattutto a causa dei forti ritardi nella procedura di registrazione denunciati dalle associazioni degli autotrasportatori francesi. La decisione è stata adottata dopo aver effettuato accertamenti presso la società Ecomouv’ (che gestisce il sistema di riscossione). Il nuovo pedaggio sarà applicato ai veicoli pesanti (francesi e stranieri) su 15mila chilometri di strade e autostrade. “Le verifiche effettuate hanno rivelato persistenti malfunzionamenti che devono essere corretti prima di attivare il sistema”, si legge sul comunicato del ministero. Continua a leggere