Questo libro vi guida in un viaggio attraverso 50 anni di storia dell’autotrasporto

Ci sono numerose imprese di autotrasporti in provincia di Bergamo che hanno una lunghissima storia professionale, che hanno attraversato, con i loro camion, diversi decenni. Imprese che, in molti casi, hanno deciso di fare questo “viaggio nel tempo” con al proprio fianco un’associazione con una vita a sua volta lunghissima: cinquant’anni, per l’esattezza. Quelli che ha compiuto la Fai, federazione autotrasportatori italiani, di Bergamo. Uno straordinario traguardo che l’associazione ha deciso di celebrare con un libro, intitolato proprio “Fai, un viaggio lungo 50 anni”. Un volume (nato da un’idea di Maura Baraldi, direttrice di Fai Bergamo, e immediatamente condivisa dal presidente Giuseppe Cristinelli oltre che dai consiglieri) che racconta, senza tralasciare curiosità e aneddoti, le tantissime persone che hanno contribuito a scrivere una straordinaria storia associativa. Continua a leggere



Tir “verdi” per trasportare cemento difendendo il verde delle colline toscane del Chianti

Ci sono scelte che possono rafforzare un rapporto di lavoro, cementando la stima e la fiducia. Per esempio scegliere dei moderni tir che rispettino l’ambiente per effettuare i servizi di trasporto per un cliente che lavora in un’ area particolarmente sensibile e protetta. È quanto hanno deciso di fare i responsabili della Stas, azienda di Costa Volpino, in provincia di Bergamo, specializzata nel trasporto di cemento e di materie chimiche, che per per trasportare il cemento prodotto a Greve in Chianti e San Casciano Val di Pesa, sulle colline toscane, dalla Cementir Sacci di Testi, rilevata a inizio anno da Italcementi – Heidelberg, hanno deciso di impiegare una flotta di nuovissimi camion Iveco alimentati a Lng. Continua a leggere



Le banche affossano le imprese, perché molte associazioni stanno zitte?

“Le banche italiane non stanno facendo nulla per aiutare le imprese, comprese quelle che hanno in portafogli lavori sicuri, di clienti solvibili, di committenti abituati a pagare puntualmente, ma che in questi momenti di crisi hanno chiesto un allungamento dei tempi di pagamento. Soldi destinati ad arrivare alle imprese in ritardo, ma “garantiti”, eppure nonostante questo le banche non fanno un solo passo per aiutare le imprese a superare brevi periodi di indisponibilità di liquidi, rifiutandosi di utilizzare il fiume di denaro che pure hanno ricevuto dalla Banca centrale europea. Ma se non lo utilizzano per sostenere le imprese, cosa ne fanno? E, a questo punto, a cosa servono le banche? Ad affossare le imprese sane che, con un semplicissimo aiuto finanziario, potrebbero continuare serenamente la loro attività?” Continua a leggere