Tenere a distanza il contagio sulle strade? Nessun mezzo può farlo meglio di moto e scooter

Moto e scooter hanno un ruolo decisivo nel risolvere i problemi di traffico e certamente rispettano il fondamentale distanziamento fisico richiesto alla popolazione contro il contagio da Coronavirus: per questo il Governo dovrebbe favorire nel modo piu’ ampio possibile l’utilizzo del mezzo a due ruote a motore, a basso livello di inquinamento, a ridotto ‘consumo’ di spazio in movimento e in parcheggio, così come dovrebbe anche incentivare, attraverso una defiscalizzazione, l’acquisto degli indispensabili supporti di sicurezza, ovvero casco e abbigliamento tecnico. Continua a leggere



Ancma: “Il dopo epidemia viaggerà sempre più su due ruote, ma perché avvenga serve una spinta”

Forse non è vero, come invece afferma un detto popolare fra i motociclisti, che esistono due categorie di uomini: quelli che guidano una moto e quelli che vorrebbero farlo. È però molto probabile che la seconda categoria sia destinata ad aumentare considerevolmente con il ritorno in strada dopo il lockdown , destinato a essere “ragionevolmente contraddistinto da un nuovo protagonismo delle due ruote a tutto tondo nella mobilità individuale, soprattutto nei grandi centri urbani”. Parola di Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma, Continua a leggere



Viaggio nel “caso Svezia”, dove il Coronavirus non ha chiuso le attività e le vittime sono meno

L’emergenza Coronavirus poteva essere affrontata seguendo strade diverse da quelle imboccate dal Governo italiano, contenendo i contagi ma anche, allo stesso tempo, la diffusione di una crisi economica gravissima dovuta alla chiusura di milioni di attività? Guardando a quanto accaduto in Svezia ‘verrebbe da rispondere di si. Un “caso Svezia”, protagonista nei giorni scorsi di un’ampia analisi sul quotidiano americano New York Times, che a dire la verità sembra suggerire anche un’altra indicazione: perché mettere al tavolo centinaia di “tecnici” ed “esperti” (tutti ovviamente da retribuire), come ha fatto il Belpaese, quando potevano bastarne pochissimi o addirittura uno solo, esattamente come ha fatto proprio il Governo svedese, affidandosi ai consigli del virologo, di Stato, Anders Tegnell? Continua a leggere



Ponte di Genova, il “miracolo” della ricostruzione record non può accadere di nuovo? Invece deve

“La straordinaria rapidità con cui si è arrivati a ricostruire il ponte di Genova rendono quel modello indiscutibile. È la dimostrazione che le grandi opere pubbliche si possono fare in fretta e bene. Seppure con gli adeguamenti e gli adattamenti necessari, quello schema non solo è replicabile: è un dovere farlo perché è è l’unico vero modo per raggiungere più obiettivi insieme: modernizzare le infrastrutture italiane, dare lavoro e rilanciare l’economia. Ad affermarlo è Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva in Commissione Trasporti alla Camera, secondo la quale “l’insistenza del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli nel dire che il modello Genova non é replicabile è dal nostro punto di vista inspiegabile. Continua a leggere



Infrastrutture, guadagnare tempo semplificando le procedure si può. Genova lo insegna

“L’Italia deve imparare a semplificare le procedure, per davvero e non con gli slogan. Il caso della ricostruzione del ponte Morandi crollato a Genova dimostra che si può e si deve fare. Così parlò il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli che in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa ha spiegato che per farlo occorre partire da alcuni punti fermi: avere protocolli che evitino infiltrazioni mafiose o comunque di aziende che si finanziano con risorse illegali; difendere il diritto alla concorrenza sana fra le imprese sane; garantire un’attenzione maniacale alla sicurezza sul lavoro. Continua a leggere



L’epidemia non viaggia in Tir: un’indagine su 2900 camionisti bergamaschi smonta le “accuse”

“Untori a chi? Non so cosa abbia spinto qualcuno a creare tutti i presupposti per “criminalizzare” i camionisti, indicandoli fra i principali responsabili della diffusione del contagio, ma spero solo abbia le prove di quanto afferma e che le esibisca immediatamente. O, in caso contrario, si assuma le proprie di responsabilità. Perché fare simili affermazioni, senza averne la certezza, inconfutabile, sarebbe di una gravità incredibile”. Non indossa la toga dell’avvocato Fabrizio Rottoli, autotrasportatore bergamasco alla guida di Ebitral, Ente bilaterale del trasporto e della logistica composto da Fai Bergamo e dai sindacati provinciali di categoria che fanno riferimento a Cgil, Cisl e Uil, ma dimostra di trovarsi perfettamente a proprio agio nel ruolo di difensore di un’intera categoria messa sotto accusa Continua a leggere



Meno divieti e più indicazioni fornite da chi davvero sa le cose: solo così l’Italia ripartirà

“Al governo ci sono, in gran parte, degli incapaci”. “Mandiamoli a casa tutti”. Affermazioni che oggi più che mai “viaggiano” attraverso il Paese, da nord a sud. “Scaricare” l’attuale governo sarebbe possibile, ma rappresenterebbe la strada meno idonea per affrontare il mare di gravissimi problemi, sanitari ed economici, nel quale è immersa l’Italia. Affermare oggi che si doveva reagire in modo diverso, che andavano bloccati i viaggiatori che provenivano dalla Cina e non gli aerei, come qualche illuminato ha suggerito, è probabilmente vero ma inutile. Altrettanto come parlare del pasticcio sulle mascherine e sulle zone rosse. Errori commessi, e che non dovremo dimenticare, ma dopo: ora serve definire una strategia che consenta il più possibile alla gente e alle imprese di uscire da questo incubo. Continua a leggere



Caro Governo, il Coronavirus è un nemico da sconfiggere copiando la strategia di Napoleone

Ha deciso di concludere la sua lettera aperta, scritta con la speranza di fornire al Governo ” uno spunto per iniziare un ragionamento e una discussione”, scusandosi per aver “senz’altro scritto degli strafalcioni” (e forse non riflettendo sul fatto che, con il livello culturale raggiunto da certi esponenti politici di ultima generazione, gli strafalcioni potrebbero spalancare le porte del Parlamento, del Senato, addirittura di qualche ministero?). Una lettera, quella di Rudi Galli, di Livigno, autotrasportatore associato alla Fai, federazione autotrasportatori italiani, di Sondrio, che qualche politico farebbe bene a leggere, perché, come scrive l’autore,  non ha “la presunzione di dire che è la ricetta giusta”, ma ha invece la certezza che “se non è soluzione che vale per tutti , per le aziende che vogliono ripartire, sopratutto quelle artigiane , manufatturiere ,aziende di trasporto, potrebbe essere un modo per guardare al futuro con uno stato d’animo diverso , sicuramente più sostenibile”. Ecco il testo completo. Continua a leggere



Strade deserte per il Coronavirus, l’ideale per fare manutenzione. Perché non succede?

Strade deserte causa Coronavirus: le condizioni ideali per fare manutenzione all’asfalto, per mettere in sicurezza ponti e gallerie? A nessuno, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è venuto in mente di mettere in campo una task force in questo periodo per farlo? A nessun sindaco è venuto in mente che potrebbe essere il momento migliore per tappare le centinaia di migliaia di buche che rappresentano altrettante trappole, pericolosissime soprattutto per chi va in moto, in bici? Sono in moltissimi in Italia a porsi questa domanda: il ministro Paola De Micheli, il sindaco Raggi e migliaia di suoi colleghi, troveranno… Continua a leggere


“Ridateci Berlinguer, Fanfani, Craxi”: l’incapacità di chi oggi guida il Paese fa crescere il rimpianto

Chi ha qualche anno “in più” e ha avuto la fortuna di avere al governo (o all’opposizione) validi esponenti politici, a volte addirittura straordinariamente capaci, li rimpiange. Un rimpianto destinato a diventare fortissimo soprattutto facendo un paragone fra politici come Berlinguer De Gasperi, Fanfani, Craxi e molti attuali parlamentarie e senatori, uomini di del Governo….. Fra chi avverte, fortissimo, questo rimpianto c’è anche Paolo Uggé, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio che la sua delusione nei confronti dell’attuale politica (paragonata a quella di 30 o 40 anni fa) ha deciso di esprimerla in una lettera aperta messa on line sul sito conftrasporto.it, nella sua rubrica settimanale “Il Punto”, pubblicata in un’edizione straordinaria”. Firmata da “normale cittadino” e non da rappresentante del mondo dell’autotrasporto, libero di poter dire ogni cosa , anche a rischi di andare oltre l’abituale “tono adeguato alla responsabilità ricoperto nei confronti degli associati innanzitutto e della federazione rappresentata”. Continua a leggere



L’incubo peggiore da Coronavirus? Pensate a cosa potrebbe accadere se i camion si fermassero…

C’è un video, on line da tempo in rete (cliccate qui per vederlo) che mostra cosa potrebbe accadere in un “periodo normale” se si fermassero per protesta i camion. Risultato: una catastrofe, con negozi senza prodotti alimentari, stazioni di rifornimento senza carburanti, farmacie senza medicinali. Provare a immaginare una simile situazione oggi, in piena emergenza Coronavirus, rischia di apparire come uno dei peggiori incubi che si possano immaginare. Un incubo che potrebbe però trasformarsi in realtà. Se la classe politica non smetterà di “parlare” per cominciare ad agire. Parola dei responsabili di Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Brescia Continua a leggere



Alla guida di un Paese vanno messe solamente persone che possiedono conoscenza e capacità

In queste settimane sembra che le notizie riguardino quasi esclusivamente tre temi: le iniziative-diatribe all’interno del Governo; le indicazioni dei virologi e scienziati; i suggerimenti di eminenti uomini della finanza ed esperti di economia per fronteggiare la sempre più evidente difficoltà delle imprese e dei lavoratori-cittadini. Notizie che hanno avuto spesso per protagoniste dichiarazioni contrastanti tra esponenti del governo e rappresentanti della Protezione Civile o, fatto ancora più preoccupante, proposte molto diverse tra loro di uomini politici facenti parte della maggioranza che tiene in piedi l’Esecutivo. Continua a leggere



La politica scopre il coraggio e i sacrifici dei camionisti in trincea contro il Coronavirus

C’è voluto del tempo (e forse anche il timore causato da voci sempre più allarmanti su possibili “fermi” da parte di imprese di autotrasporto ormai allo stremo economico ma anche psicologico e morale, abbandonati a se stessi e perfino “maltrattati” dalla committenza?) ma alla fine anche il mondo politico sembra essersi definitivamente accorto del “ruolo (fondamentale) e del coraggio e dei sacrifici (tantissimi) di migliaia di camionisti che, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, stanno “combattendo “in trincea, ogni giorno su strade e autostrade, per garantire la consegna di prodotti nei negozi, di mascherine, medicinali e strumenti negli ospedali e nelle farmacie. Continua a leggere



I camionisti tengono in piedi l’Italia. Ora vogliono sapere se i politici sanno fare altrettanto

I camionisti tengono in piedi l’America. Il titolo fatto dal quotidiano Avvenire fotografa, in meno di 40 consonanti e vocali, il ruolo indispensabile che riveste l’autotrasporto. Negli Usa come in ogni altro Stato del mondo, Italia compresa, dove da settimane i rappresentanti della categoria stanno cercando di far comprendere il concetto a una classe politica che sembra però faticare ad apprendere. Forse citare l’esempio a stelle e strisce, coma ha fatto Avvenire, servirà a far accelerare il processo d’apprendimento? Sono decine di migliaia gli autotrasportatori italiani che attendono di scoprirlo. Continua a leggere



L’Italia promette ai lavoratori aiuti economici, la Germania li dà. È questo a fare la differenza

“Un’informazione che do ai miei amici italiani per mostrare loro come funziona l’aiuto per l’emergenza in Germania a persone che hanno gelaterie, ristoranti, negozi che non possono lavorare, per far comprendere come l’apparato politico in Germania pensa ai tedeschi e come invece la classe politica in Italia non pensa agli italiani ma pensa soprattutto a farsi belli, non si sa per quale motivo”. Ci ha “messo la faccia” un imprenditore italiano per mostrare quanto sia fallimentare l’aiuto fornito dalla politica del suo Paese (dove paga le tasse)  a milioni di lavoratori messi in ginocchio dall’epidemia di polmonite causata da Coronavirus, mostrandosi in un video (cliccate qui per vederlo) in cui svela invece come in Germania, Continua a leggere