In circa 3.000 comuni italiani, quelli che negli ultimi tre anni hanno sforato i limiti di Pm10, non potranno più circolare di giorno (dalle 7 alle 23) camion, camioncini o pullman Euro 0 e Euro 1 senza filtro antiparticolato. La misura, che presto si trasformerà in un decreto legge, è stata annunciata dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nel corso del convegno internazionale “Trasporto sostenibile: energia, salute e ambiente. Problemi e soluzioni”, organizzato a Roma dal Vert, associazione scientifica internazionale per il controllo delle emissioni inquinanti.
Per incentivare la dotazione dei filtri sui mezzi commerciali il ministro proporrà di includere questi sistemi mangia-smog nella Tremonti-ter, ovvero nella lista di quelle voci per le quali si applica la detassazione. Per i mezzi pubblici, invece, il ministero ha stanziato 70 milioni di euro dei 200 previsti per le varie misure incluse nel piano, tra cui l’elettrificazione delle banchine dei porti per le grandi navi.
“La misura sui mezzi pesanti è la più urgente e va assunta con un decreto legge”, ha detto la Prestigiacomo, “e la limitazione alla circolazione riguarda tutte le zone, circa 3.000 comuni, che hanno superato i limiti europei negli ultimi 3 anni. Una misura immediata, efficace, e più utile a più lungo periodo”. Il ministro dell’Ambiente ha infatti detto che occorre superare la logica delle domeniche a piedi con misure strutturali. “Scontiamo anni di assenza soprattutto a livello di territorio”, ha detto la Prestigacomo. “Abbiamo un parco mezzi pubblici assolutamente vetusto nelle aree più colpite, come la Pianura Padana e il sud”.
Partendo da questi elementi il ministro dell’Ambiente ha illustrato il piano nazionale di lotta allo smog con il quale l’Italia si presenterà a Bruxelles per la procedura di infrazione sulle Pm10. Una procedura, ha detto la Prestigiacomo, che “i primi di luglio sarà nella sua fase più concreta” e per la quale l’Italia “rischia di pagare tra gli 1,8 e i 2 miliardi di euro”.
Tra le manovre, come dicevamo, spicca il filtro antiparticolato. Investendo un euro (un filtro costa 4.500 euro) se ne guadagnano cinque in termini di costi sociali e sanitari. “I filtri rappresentano il più immediato ed efficace sistema anti-smog subito disponibile. In Lombardia sono 7-8 mila i mezzi (tra camion e autobus) dotati di filtri contro i 1.500, in tutto, nel resto d’Italia”, ha detto Bruno Tronchetti Provera, presidente dell’associazione scientifica internazionale per il controllo delle emissioni inquinanti (Vert) e amministratore delegato della Pirelli eco-technology. Intanto, in attesa di questi interventi, i numeri legati allo smog sono impressionanti: secondo Nomisma, nelle prime 15 città italiane il Pm10 fa quasi 6.000 morti l’anno.