Le merci non salgono sui treni:
nel 2010 il calo sarà vicino al 40%

Sono sempre meno le merci che viaggiano sui treni. L’allarme è stato lanciato dall’amministratore delegato Cfi e presidente di Fercargo, Giacomo Di Patrizi, che snocciola alcuni numeri: “Nel 2009 il trasporto ferroviario delle merci ha registrato un calo ben superiore al 30 per cento e nel 2010 non solo non recupera, ma continua ad arretrare, attestandosi secondo le prime stime a un ulteriore -8 per cento”. E non è finita qua… “Dal 2006 al 2010”, ha detto sempre Di Patrizi, “il traffico merci della ferrovia italiana è passato da 68 a 42 milioni di treni km. Il dato è ancora più grave se rapportato a quanto accade nei maggiori Paesi Ue dove, al contrario, il trasporto ferroviario di merci aumenta costantemente a scapito del più inquinante e meno sicuro trasporto su gomma”.
Infatti, come ricorda Fercargo, dati recenti attribuiscono una quota di traffico su ferro di circa il 6 per cento delle merci trasportate in Italia, mentre la media europea è circa del 12 per cento. “Questo trend”, osserva l’associazione delle imprese ferroviarie private di trasporto merci, “dovuto tanto alla crisi economica quanto alle barriere di vario genere poste da Rfi all’accesso all’infrastruttura, sta portando all’estinzione in Italia del trasporto delle merci su ferro e non vi sono riscontri da parte del Governo che, al contrario, consente al gestore dell’infrastruttura, Rfi, di poter continuare a ridurre il numero di scali disponibili e di porre sempre maggiori vincoli e alti costi per l’accesso a quelli ancora utilizzabili”. Secondo Di Patrizi “serve una politica di settore che non si limiti a una liberalizzazione di facciata e metta tutti gli operatori nella condizione di poter accedere a costi ragionevoli al sistema, in modo tale da poter ottenere servizi efficienti ed efficaci”.
“Si consideri”, ha concluso il presidente di Fercargo, “che in Italia lo stimolo e l’operato delle nuove imprese ferroviarie, nonostante le difficoltà, è riuscito a creare e offrire un importante volume di produzione, che ha portato al raggiungimento di 8 milioni circa di treni km nell’anno 2009, pari a circa il 25 per cento del totale nazionale, con circa 50 milioni di euro di investimenti, oltre 1000 addetti e un ampio numero di assunzioni previste per i prossimi mesi, inevitabilmente a rischio, però, con il proseguire di questo trend”.