Intermodalità ferroviaria, l’Asse Baltico-Adriatico si sposta a sud

Con un’intesa raggiunta e sottoscritta lo scorso 16 aprile, diciannove enti e istituzioni in rappresentanza di Austria, Italia, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca hanno dato ufficialmente il via alle attività di studio necessarie per la verifica delle possibilità di prolungamento verso sud, fino all’Italia, del “Progetto prioritario 23”, meglio conosciuto come Asse ferroviario Baltico-Adriatico. In una nota informativa sull’evento, l’assessore regionale ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha precisato che lo studio, denominato Baltic-Adriatic Transport Cooperation (BATCo), riguarda specificamente il prolungamento del Progetto 23, peraltro già autorizzato dall’Unione Europea, da Vienna, dove ora termina, verso Graz, Klagenfurt, Villac, Udine, Trieste/Venezia e Bologna/Ravenna. Si realizzerebbe così il collegamento tra i porti polacchi di Gdansk e Gdynia – situati sul Mar Baltico nelle vicinanze di Danzica – tra nord e sud Europa, via Varsavia, Brno, Bratislava. Lo studio, finanziato dall’Unione Europea con ben 3,7 milioni di euro, costituirà la base per l’inserimento dell’asse ferroviario Baltico-Adriatico tra i progetti prioritari dell’Unione Europea. Si attende, ora, da parte di Bruxelles, la conferma della validità del tracciato previsto verso sud. Decisione che sembrerebbe essere scontata in quanto eventuali modifiche dello stesso lo renderebbero non competitivo in termini di resa economica e logistica.