I camionisti continuano a morire sul lavoro, ma per lo Stato sono vittime “solo” di incidenti

“Fai Conftrasporto-Confcommercio non può, all’indomani della giornata in cui si celebra la festa del lavoro, non ricordare i tanti, troppi, conducenti dei mezzi pesanti, considerati vittime di incidenti anziché morti sul lavoro (quali sono). Così come non può  non parlare degli episodi di sfruttamento che, con i controlli adeguati, se attuati come le leggi prevedono, si potrebbero evitare. La strada, come indicato più volte, è il rispetto delle regole accompagnato a controlli adeguati”. A pronunciare l’ennesimo appello a difendere con i fatti e non solo con belle parole i lavoratori, all’indomani della nuova tragedia che ha visto un camionista di soli 48 anni morire schiacciato fra due camion nel piazzale dell’Esselunga di Pioltello è il presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè che in un comunicato stampa ha voluto sottolineare  “il principio della responsabilità condivisa, sancito dalla legge” oltre al ,”coinvolgimento dei lavoratori nei destini dell’impresa, condividendo la proposta  rilanciata dalla Cisl e sostenuta anche dal nuovo presidente del Cnel Renato Brunetta. È dagli anni ‘50 del Novecento che si parla di una cogestione lavoratori-impresa”,  ricorda Paolo Uggè,” e se fosse stata applicata, invece d’essere allora contestata,, avrebbe determinato un più corretto rapporto tra imprenditori e dipendenti. Fai  Conftrasporto”, ha concluso Paolo Uggé, “condivide la proposta della Cisl e chiede al Governo, che con il decreto Lavoro ha dimostrato di voler dare seguito alle intese raggiunte sui temi aperti  dell’autotrasporto, di proseguire anche su questo punto la strada del confronto con i corpi intermedi. Fai Conftrasporto è come sempre disponibile a fornire il proprio contributo, se la strada oggi positivamente intrapresa sarà rafforzata da un confronto politico, elemento indispensabile per tutti”.