E durata solo una manciata di ore la corsa di migliaia di aspiranti camionisti sulla piattaforma del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per assicurarsi il bonus messo a disposizione per sostenere la spesa per conseguire la patente e la Cqc, la carta di qualificazione professionale. Già, perché appena quattro ore dopo l’accensione del “semaforo verde” per compilare il modulo, i fondi risultavano già esauriti. Una situazione che moltissimi giovani aspiranti conducenti hanno segnalato inviando richieste di spiegazioni alle proprie associazioni di categoria i cui responsabili, in diversi casi, hanno dovuto comunicare che, anche a loro, l’accesso della prima tranche di fondi messi a disposizione dal ministero (per un totale di 3,7 milioni di euro per il 2022 (ai quali si aggiungeranno 5,4 milioni di euro per ogni anno dal 2023 al 2026 con l’obiettivo di “coprire” l’80 per cento della spesa sostenuta) risultava impossibile. Una realtà che, se dovesse essere confermata, mostrerebbe due facce completamente differenti della medaglia: quella positiva, che mostrerebbe la disponibilità di moltissimi giovani (l’età per poter accedere al bonus va dai 18 ai 35 anni) a svolgere una professione che oggi vede decine di migliaia di richieste d’assunzione non trovare candidati; quella negativa che vede un ammontare dei fondi per i bonus evidentemente inadeguati ad affrontare l’emergenza scatenata dalla mancanza di nuovo conducenti.