“L’autotrasporto spagnolo incassa un’altra vittoria: obbligo di alcoltest bloccamotore soltanto per i bus. Rinviato per i camion al 2024”. Così la testata “Uomini e Trasporti” titola la notizia del successo conseguito dalle associazioni dell’autotrasporto spagnolo che hanno ottenuto di cancellare dal pacchetto normativo che rivede il codice della strada iberico in funzione di una maggiore sicurezza stradale, l’imposizione dell’alcolock, ovvero il dispositivo di misurazione dell’alcolemia che impedisce al conducente di avviare il veicolo se supera i livelli consentiti, per i camion, rinviandolo al 2024, mantenendo invece l’obbligo di montarlo sui nuovi autobus immatricolati a partire dal 6 luglio 2022 che dovranno essere equipaggiati con il dispositivo di controllo del tasso alcolemico. Un controllo sulla “sobrietà” dei camionisti al quale i rappresentanti delle associazioni di categoria si erano opposti “ per una ragione di equità e di immagine”, sostenendo che “limitarlo ai soli veicoli pesanti (truck e autobus) e non alle vetture avrebbe finito per trasmettere l’idea errata che i conducenti del settore del trasporto stradale tendono maggiormente a guidare in stato di ebbrezza. Cosa peraltro che, si legge su Uomini e trasporti, “sarebbe negata dalle statistiche esistenti”, con i dati ministeriali che confermano come “ in più del 10 per cento degli incidenti con vittime e in più del 20 per cento degli incidenti mortali registrati negli ultimi 3 anni, l’alcol è stato considerato un fattore casuale”, ma “tuttavia, la percentuale di conducenti di vetture coinvolti in un incidente stradale e poi risultati positivi all’alcol test è stata molto più alta rispetto a quella riferita ai conducenti professionisti”. Camionisti quindi meno propensi a bere alcolici prima di mettersi al volante. Ma un controllo in più non sarebbe stato comunque”cosa buona e giusta”, soprattutto considerando che i camion che possono provocare incidenti causa “ubriachezza” sono meno di altri veicoli, ma le conseguenze di un incidente causato da un gigante del peso di decine di tonnellate possono essere terrificanti rispetto a un tamponamento fra auto? Non avrebbe contribuito questo controllo tecnologico in più a fare da deterrente facendo sì che la percentuale di conducenti di mezzi pesanti con i riflessi alterati al volante per colpa di qualche bicchiere o lattina di troppo potesse ulteriormente scendere? In altre parole: il successo delle associazioni degli autotrasportatori spagnoli è davvero tale o non è, piuttosto, una bruttissima sconfitta sulla strada che conduce a una maggiore sicurezza, per la cultura della sicurezza stradale?