La protesta dell’autotrasporto contro il green pass non c’è stata. Ma ha fatto lo stesso danni

Un “flop annunciato” ma che, nonostante il fallimento, ha provocato un danno d’immagine alla categoria degli autotrasportatori. Sono bastate poche parole a Cinzia Franchini, portavoce dell’associazione di categoria portavoce di Ruote Libere, per fotografare nitidamente i risultati del blocco (ma sarebbe più giusto dire tentativo di blocco) dell’autotrasporto contro il Green Pass. Una manovra “annunciata in modo sguaiato e con toni da guerra civile inaccettabili, nei giorni scorsi”, come denuncia l’esponente del settore che commentando le “ sporadiche manifestazioni “ e il “ traffico autostradale che è stato ovunque scorrevole, grazie agli autotrasportatori che non si fanno strumentalizzare e non rappresentano il cavallo di troia per proteste che riguardano tutti e che nulla hanno a che vedere con i problemi che da anni gravano sulla categoria”, ha voluto sottolineare comunque il pesante rovescio della medaglia rappresentato dal “danno di immagine che chi ha voluto organizzare l’evento ha arrecato all’intero settore. Paradossalmente ora gli autotrasportatori vengono accusati di essere inaffidabili o di non mantenere promesse in realtà mai fatte”, afferma la rappresentante di Ruote Libere, “un dipinto falso e che macchia lavoratori che con responsabilità, anche nelle fasi più difficili dell’emergenza sanitaria, hanno garantito l’approvvigionamento di supermercati e ospedali. Una categoria che merita rispetto e che non doveva essere tirata per la giacchetta”.
Premesso tutto questo Cinzia Franchini ha anche ricordato come “il tema del Grenn Pass resti comunque sul tavolo, sia a livello generale sia a livello di categoria” cogliendo l’occasione per chiedere al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini “se le regole applicate agli autisti italiani valgono anche per i vettori esteri” e di fare chiarezza .”nella certezza che occorre evitare discriminazioni, sulle intenzioni del Governo nei confronti degli autotrasportatori che, legittimamente (al di là di valutazioni di merito), decidono di non vaccinarsi. Si deciderà di non farli lavorare? Può il Paese fare a meno di questa forza lavoro?