La protesta dell’autotrasporto contro il green pass non c’è stata. Ma ha fatto lo stesso danni

Un “flop annunciato” ma che, nonostante il fallimento, ha provocato un danno d’immagine alla categoria degli autotrasportatori. Sono bastate poche parole a Cinzia Franchini, portavoce dell’associazione di categoria portavoce di Ruote Libere, per fotografare nitidamente i risultati del blocco (ma sarebbe più giusto dire tentativo di blocco) dell’autotrasporto contro il Green Pass. Una manovra “annunciata in modo sguaiato e con toni da guerra civile inaccettabili, nei giorni scorsi”, come denuncia l’esponente del settore che commentando le “ sporadiche manifestazioni “ e il “ traffico autostradale che è stato ovunque scorrevole, grazie agli autotrasportatori che non si fanno strumentalizzare e non rappresentano il cavallo di troia per proteste che riguardano tutti e che nulla hanno a che vedere con i problemi che da anni gravano sulla categoria”, ha voluto sottolineare comunque il pesante rovescio della medaglia rappresentato dal “danno di immagine che chi ha voluto organizzare l’evento ha arrecato all’intero settore. Paradossalmente ora gli autotrasportatori vengono accusati di essere inaffidabili o di non mantenere promesse in realtà mai fatte”, afferma la rappresentante di Ruote Libere, “un dipinto falso e che macchia lavoratori che con responsabilità, anche nelle fasi più difficili dell’emergenza sanitaria, hanno garantito l’approvvigionamento di supermercati e ospedali. Una categoria che merita rispetto e che non doveva essere tirata per la giacchetta”.
Premesso tutto questo Cinzia Franchini ha anche ricordato come “il tema del Grenn Pass resti comunque sul tavolo, sia a livello generale sia a livello di categoria” cogliendo l’occasione per chiedere al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini “se le regole applicate agli autisti italiani valgono anche per i vettori esteri” e di fare chiarezza .”nella certezza che occorre evitare discriminazioni, sulle intenzioni del Governo nei confronti degli autotrasportatori che, legittimamente (al di là di valutazioni di merito), decidono di non vaccinarsi. Si deciderà di non farli lavorare? Può il Paese fare a meno di questa forza lavoro?

5 risposte a “La protesta dell’autotrasporto contro il green pass non c’è stata. Ma ha fatto lo stesso danni

  1. Permettendo queste manifestazioni lo Stato fa montare la rabbia che non aiuta mai a restare lucidi. Poi magari ci scappa un morto travolto da chi, per affermare il proprio diritto a non essere fermato sulla via del proprio lavoro, accelera e travolge qualcuno (come già successo…..)

  2. Non. so se ci sia una stampa allineata e una non allineata, so che ho sentito decine di colleghi e nessuno ha fatto un minuto di protesta. Forse non frequento colleghi che votano movimenti che mettono a fare il ministro qualcuno che percorre trafori non ancora scavatine tantomeno, di conseguenza, non aperti?

  3. Un amico mi ha appena mostrato un video postato su una pagina social di autotrasportatori. Si vede la cabina di un camion che davanti ha l’autostrada vuota e, riflessa nello specchietto, la coda di auto alle sue spalle. Si sente la voce del camionista, che la legato una bandiera tricolore allo specchietto, mentre parla con un collega che lo ha affiancato, mentre dice che è diretto a Capriate San Gervasio (il collega a Venezia), “collocando così la protesta sulla A4. La domanda che mi pongo è: quella protesta era autorizzata? Era stata indetta rispettando le leggi e aveva avuto il via libera? Non credo proprio. E se è come penso, vuol dire che quel signore (e pochi altri per fortuna) per compiere la propria protesta ha calpestato i diritti di decine di migliaia di persone in viaggio di non perdere tempo (e denaro) in coda. Chi li risarcirà? Non è ora che lo Stato intervenga in modo deciso contro quattro “gatti che rappresentano solo se stessi e che per sentirsi importanti “travolgono” con i loro camion i diritti degli altri?

  4. Se la gente arriva a protestare senza autorizzazioni e senza il supporto di pseudosindacati e pseudoassociazioni di categoria forse si dovrebbe smettere di prendere ogni norma e legge per giusta a priori e ogni protestante come criminale o parassita. E semplicemente fare un passo indietro, riflettere e rivedere tutto il sistema, dagli errori di comunicazioni agli errori di norme incostituzionali e inapplicabili. Ora qualcuno mi spiega che cosa tutela il lasciapassare, quando sei contagiabile e contagioso. Mi spieghi cosa serve imporlo a un autista solo in cabina, quando lo stato ti permette di contagiarti in chiesa o in tram. Manifestazione di sabato a Milano, quaranta denunce, tutti incensurati, lavoratori e tutti a mani alzate. Se questi sono i nuovi terroristi, ho ragione nell’aver piu’ paura di istituzione incapaci e irresponsabili che della pandemia.

    • Ottima esposizione Signor Alessandro, purtroppo la stampa “allineata” (con rarissime eccezioni) al pensiero unico imposto dall’elite sovrana , ha ormai inculcato nella maggioranza del paese tesi errate e non scientificamente dimostrate . Forse tra qualche anno conosceremo una parte della verità “nascosta” .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *