L’idoneità di automobilisti e conducenti presto verrà valutata non più solo in base all’età ma anche, anzi soprattutto, in base alle loro specifiche condizioni di salute con particolare attenzione a abuso di sostanze, disturbi mentali, epilessia e diabete? Per ora è solo un’ipotesi ma che potrebbe diventare presto realtà: una “svolta” epocale, indirizzata da uno studio realizzato dall’Etsc, il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti) che evidenzia le criticità normative nell’ordinamento dell’Ue, nonché dei suoi Paesi membri, e indirizza i prossimi provvedimenti in materia di patenti. Che “conducono” proprio a tener conto anche di dipendenze, disturbi mentali, epilessia e diabete, fattori definiti e diabete più importanti dell’età che, se particolarmente avanzata, potrebbe invece prevedere il rilascio di speciali patenti “condizionate” che potrebbero consentire agli anziani con un basso livello di rischio di continuare a guidare in determinate condizioni. Lo studio, diffuso in Italia dall’Aci che è membro del Consiglio europeo per la sicurezza stradale, sottolinea anche la necessità di maggiore indagini sulle cause di ogni incidente in Europa, da parte delle autorità preposte ai controlli, cosi da poter contare su un contributo scientifico determinante nell’orientamento delle scelte dei legislatori e nella misurazione dell’efficacia dei loro provvedimenti. Protagonisti assoluti di questa vera e propria rivoluzione dovrebbero essere i medici di famiglia, figure cardine nell’individuazione dei soggetti a rischio (grazie anche a specifici programmi formativi, coordinati a livello europeo) ai quali verrebbe assegnato anche il compito di assistere i pazienti e le loro famiglie nelle scelte, il più possibile condivise, di riduzione o interruzione della guida di un veicolo. Nello studio dell’Etsc, (che evidenzia tra gli altri aspetti anche la necessità di una più chiara ed estesa etichettatura dei farmaci che influiscono sulle capacità psico-fisiche dei conducenti, supportata da specifiche campagne di sensibilizzazione), pubblicato online (www.etsc.eu/pinflash40), si propone infine un provvedimento che sembra andare invece “contromano” rispetto a questo “nuova cultura per la sicurezza stradale”: la revisione del divieto imposto dall’Ue al rilascio della patente a soggetti con dipendenze dall’alcol. Nonostante stime europee indichino che un incidente su 4 è imputabile all’alcol, ’Etsc ritiene infatti opportuno aprire alla possibilità di reintegrarsi sulla strada attraverso specifici programmi di riabilitazione, in abbinamento ai sistemi di valutazione del tasso alcolemico del conducente di cui possono essere oggi dotate le automobili, con conseguente immobilizzazione del veicolo in caso di irregolarità di chi è al volante.