Sempre più auto elettriche in circolazione uguale sempre più batterie da raccogliere, riciclare…

Ogni nuova soluzione può portare un nuovo problema, da risolvere a sua volta. Accade anche per i veicoli elettrici la cui diffusione, si presume sempre più ampia,  avrà come conseguenza il problema della raccolta e riciclo (oltre che dello smaltimento) delle batterie., Un problema al quale più realtà stanno già cercando di dare una soluzione. Come nel caso di Reneos, la prima grande piattaforma europea per la raccolta e il riciclo delle batterie agli ioni di
litio, che ha preso ufficialmente il via mettendo a disposizione  le migliori esperienze di
 logistica e trattamento di questa particolare tipologia di rifiuto organizzando una vera e propria  squadra in grado di  offrire una soluzione all’intera industria europea del settore, che finalmente può fare affidamento su un solido network di organizzazioni di raccolta e riciclo delle batterie utilizzate per i veicoli elettrici. Una piattaforma, quella di Reneos, creata dalle nazioni leader nella gestione delle batterie, con l’obiettivo di far fronte all’imminente boom delle auto elettriche che che vede l’Italia rappresentata da Cobat, che da oltre 30 anni si occupa di riciclo di qualsiasi tipologia di accumulatori e che si appresta ad affrontare la nuova sfida rappresentata da una probabile  crescita esponenziale delle batterie per veicoli elettrici, con studi che indicano come la
crescita del settore della emobility e la continua elettrificazione continueranno a innescare un incremento esponenziale delle batterie prodotte. Un aumento che, a sua volta, porterà a una maggiore domanda di soluzioni sostenibili per la raccolta e il riciclo di queste batterie che richiede una  collaborazione  europea unica, basata su competenze ben precise in materia di raccolta e riciclo di batterie agli ioni di litio. Come quella fornita da organizzazioni leader nel settore in Belgio, Paesi Bassi, Germania, Italia e Norvegia che hanno unito le forze per soddisfare le richieste di aziende che ormai lavorano su scala internazionale e hanno bisogno di una rete che offra soluzioni ‘chiavi in mano’.