Viaggio nel “ghetto” dei camionisti, dove nessuno può mangiare in mensa o al bar, andare in bagno

Immaginate un grandissimo  “ghetto” dove migliaia di camionisti siano costretti a lavorare  (per rifornire negozi, farmacie, ospedali, aziende….) ma senza nessuno che consenta loro di sedersi al tavolo della mensa di una delle aziende dove hanno appena scaricato le merci, di mangiare un panino in un bar vicino, perché impossibile trovarne uno aperto, di utilizzare un bagno (severamente vietato alla categoria per paura di contagio”. Una realtà immaginaria ma non troppo come conferma la denuncia fatta da Tobia Perini, sindacalista delle Filt-Cgil di Bergamo, rispetto al trattamento ormai riservato agli autotrasportatori, a seguito delle misure adottate per il contenimento del contagio da Coronavirus. Lavoratori che “non possono più utilizzare i bagni né le mense all’interno delle aziende committenti, non possono usufruire di bar né di ristoranti (chiusi), e se si fermano per fare la spesa al supermercato, parcheggiando il proprio mezzo pesante, rischiano di essere multati (come accaduto nei giorni scorsi a Pedrengo)”, si legge nel comunicato. “Eppure il sistema nazionale si regge anche sulla loro opera, sul fatto che riforniscano gli scaffali dei supermercati e che consegnino, solo per fare un esempio, i carichi di ossigeno necessario agli ospedali”, prosegue il  comunicato della Filt-Cgil che ha realizzato una stima secondo la quale sarebbero ben oltre 5mila gli autisti di camion e mezzi pensanti nella provincia di Bergamo, tra dipendenti e lavoratori autonomi che guidano i propri mezzi. “Nelle nostre sedi riceviamo diverse segnalazioni di episodi non piacevoli. Chiediamo che si abbia tolleranza e comprensione per questa categoria di lavoratori che, dopo le ultime misure di lotta al diffondersi della malattia, sembrano venire ghettizzati all’interno delle aziende committenti in cui ritirano o consegnano la merce. Segnaliamo, poi, il fatto che anche a loro, spesso, manchino i dispositivi di protezione individuale: non tutte le aziende li forniscono”.