Carburanti fuorilegge, un insospettabile commercialista “nascondeva” la frode fiscale

C’è anche un insospettabile commercialista fra le 13 persone arrestate dagli agenti della Guardia di finanza di Pavia al termine di un’indagine che ha permesso di smascherare un’organizzazione criminale che, attraverso un sistema di frodi carosello, avrebbe sottratto secondo gli investigatori circa 100 milioni di Iva in poco più di due anni, riciclando in Italia e all’estero il denaro illecitamente accumulato attraverso l’acquisto di orologi del valore di anche 100mila euro, fuoriserie come Porsche ma anche vacanze a bordo di yacht da 15mila euro al giorno. Un’organizzazione che sarebbe stata guidata da persone legate al clan camorristico Polverino e alla criminalità romana e che secondo l’accusa acquistava tramite società cartiere prodotti petroliferi da operatori con sede in Repubblica Ceca, Cipro, Croazia, Romania e Slovenia per poi rivenderlo, grazie a un giro di fatture false quantificato in oltre 400 milioni di euro, a diversi clienti sparsi in Italia o a metterlo in consumo attraverso distributori stradali direttamente gestiti in Piemonte, Veneto e Lombardia a prezzi molto più convenienti rispetto a quelli di mercato.Un giro di carburanti e denaro “sporchi” mascherati falsificando i bilanci delle società per cancellare le tracce del mancato versamento delle imposte da parte delle società appositamente costituite per organizzare la frode. Una colossale truffa che però, come accade esattamente al carburate in acqua, alla fine è venuta a galla grazie a un’indagine, denominata Fuel discount, partita dai sospetti dei finanzieri di Pavia, insospettiti da un notevole aumento del transito di autocisterne con targa slovena o croata dirette a un deposito di carburante situato a Vigevano.