“Grandi navi: quando l’inquinamento viene dal mare”. È questo il titolo dato a un servizio realizzato da Rainews 24 (cliccate qui per vederlo) che ha visto l’autrice Manuela Lasagna approdare nei porti di Napoli, Genova, Savona e Civitavecchia per far “navigare” i telespettatori fra un mare di possibili pericoli ma anche di altrettante possibili soluzioni, che arrivano fino all’impiego di idrogeno, attraverso una serie di interviste con diversi protagonisti: Gennaro Esposito, rappresentante del comitato vivibilità cittadini di Napoli; Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno Meridionale; Fabio Murena, ingegnere chimico dell’Università Federico III di Napoli; Domenico Toscano, ingegnere chimico; Luigi Merlo, presidente di Federlogistica; Enzo Tortello del comitato tutela ambientale di Genova; Mauro Casanova, della Capitaneria di porto di Genova; Donato Castigliego, capo nucleo nostromi della Capitaneria di porto di Genova; Davide Sciutto e Giuseppe Canepa, dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale; Carla Ancona, del dipartimento di epidemiologia ambientale del Lazio; Simona Ricotti, del Forum ambientalista di Civitavecchia; Luciano Damiani, presidente del comitato Piazza 048; Angelo Moreno, ex ricercatore Enea e componente dell’ associazione italiana H2.it, Antonella Fabri, esponente del comitato Savona Porto Elettrico. Un interessantissimo viaggio fra cancellazione dei carburanti fossili per utilizzare biocarburanti, elettrificazione delle banchine ma anche realizzazione di impianti a idrogeno che, come ha spiegato Angelo Moreno, è una strada percorribilissima visto che “quella delle cellule a combustibile d’idrogeno è una tecnologia matura”, che ”gli impianti esistono, a Rotterdam Amsterdam Anversa, godono di finanziamento europei, ma soprattutto funzionano bene e sono diventati perfino competititivi a livello economico”.