Caso Brennero: la soluzione non sono i divieti al transito ma flotte di tir rinnovate e tecnologiche

La cura per guarire il valico del Brennero dall’inquinamento non passa “attraverso i divieti al transito per il Tir ma attraverso la forza innovatrice delle imprese e lo sviluppo tecnologico, con un impegno comune per garantire il libero scambio di merci e allo stesso tempo ridurre l’impatto ambientale”. Ad affermarlo, con una presa di posizione netta contro il contingentamento dei mezzi pesanti ammessi ad attraversare il valico del Brennero imposto dall’Austria senza che l’Unione europea abbia mai saputo intervenire come avrebbe dovuto per garantire il diritto alla libera circolazioni di persone e merci nel in un’Europa unita non solo sulla carta e dalla politica, sono i responsabili di Assoimprenditori Alto Adige e della federazione delle associazioni economiche bavaresi vbw-Vereinigung der bayerischen Wirtschaft. In una nota congiunta i presidenti Federico Giudiceandrea e Wolfram Hatz hanno voluto sottolineare come “l’ obiettivo centrale sia quello di garantire il libero scambio di merci e allo stesso tempo ridurre l’impatto ambientale”.