“L’economia italiana per ripartire deve seguire strade precise. Il problema è che vanno in direzione opposta ad alcune scelte che potrebbero essere invece prese dal governo”.Ad affermarlo, in un articolo pubblicato sulle “pagine bergamasche” del Corriere della Sera è stato il presidente della federazione autotrasportatori italiani di Bergamo, Giuseppe Cristinelli, riaccendendo così i riflettori su una della possibili manovre del Governo che stanno tenendo in apprensione la categoria degli autotrasportatori. Un’apprensione immediatamente motivata dallo stesso Cristinelli: “Parlare di strategie per favorire la ripresa e poi pensare a manovre correttive come tagliare i rimborsi sulle accise per i carburanti per il settore dell’autotrasporto significa non solo non far ripartire il lavoro per moltissime imprese, ma farle indietreggiare o addirittura fermare”, ha spiegato il presidente della Fai bergamasca. “Sarebbe un colpo letale inferto da chi, in vista delle votazioni europee, sta chiedendo fiducia agli elettori, fra cui qualche centinaio di migliaia di lavoratori del mondo dell’autotrasporto e della logistica. Persone che i dati economici negativi dell’Italia, preannunciati peraltro da istituti internazionali, li “vivono” sulla propria pelle, viaggiando ogni giorno in una stagnazione che somiglia tanto a una recessione. Padri di famiglia per i quali le sofferenze economiche stanno diventando sempre più insofferenze nei confronti di chi sembra non sapere o voler risolvere i problemi”. Quali sarebbero invece, le strade che il Governo dovrebbe seguire per far ripartire (proprio a bordo di centinaia di migliaia di camion) l’economia italiana? “Di certo non quella che passa attraverso la decrescita felice o documenti “improvvisati” come l’allegato al Documento di economia e finanza sulle infrastrutture, groviglio di concetti in alcuni casi in contraddizione a volte tra loro: passa dal superamento della burocrazia; dal rimettere in moto i cantieri per le infrastrutture; dal rendere efficienti le Motorizzazioni civili; dal garantire rispetto delle regole e dunque legalità e sicurezza”.