Fai Campania, i primi 20 anni sono il punto di ripartenza al servizio dei trasportatori

Millesettecento aziende di autotrasporto con un parco veicolare di oltre ventimila mezzi e oltre diecimila lavoratori impiegati. Sono questi i numeri della Fai Campania che a Ischia ha celebrato, con un convegno al quale hanno partecipato 500 delegati provenienti da tutta Italia, i venti anni di attività. Due decenni durante i quali la “componente” campana (nata nel 1998 dall’incontro delle due realtà provinciali di Napoli e Salerno) della più grande realtà associativa del settore in Italia, aderente a Confcommercio – Impresa per l’Italia, ha contribuito a far progredire l’industria della logistica e dell’autotrasporto, facendo crescere la ricchezza della regione e dell’intero Paese. Un’occasione per ripercorrere il cammino associativo compiuto fin qui (ricordando tappe come la sottoscrizione del primo accordo nazionale per il trasporto di pomodoro fresco nell’agro nocerino sarnese, o la costituzione della sezione campana per il trasporto container al Porto di Napoli), ma anche per analizzare il presente, con le sue luci e ombre, e tracciare progetti per il futuro nel quale, è stato ribadito da diversi dei relatori (dal presidente nazionale di Conftrasporto Fabrizio Palenzona al presidente nazionale di Fai e vice presidente di Confcommercio Paolo Uggè, al segretario generale nazionale di Conftrasporto Pasquale Russo, al segretario regionale di Fai Campania Angelo Punzi) ci sarà bisogno di infrastrutture moderne e competitive gestite in maniera adeguata. Ma un elemento altrettanto importante per un futuro in crescita per il mondo dell’autotrasporto e dell’intera economia italiana sarà anche una federazione “capace di rappresentare l’unico baluardo contro chi vuol conquistare il settore dell’autotrasporto”, come ha affermato Pasquale Russo, sottolineando come la forza della federazione stia proprio “nella  grande capacità di rappresentare e di tutelare i propri associati, unico nostro interesse come questi primi venti anni di storia hanno dimostrato. Un futuro non certo privo di ostacoli, come conferma la situazione dei orti di Salerno e di Napoli dove la Fai, ha aggiunto sempre Pasquale Russo, “si dovrà impegnare in altre battaglie per difendere le nostre imprese e i nostri lavoratori, con l’augurio che il nuovo governo abbia la lungimiranza di confrontarsi con noi al più presto sui temi più caldi, e questo anche in una visione allargata, che guardi al confronto con l’Europa, alla competitività delle nostre imprese nel vecchio continente”. Un futuro, infine, nel quale, come ha sottolineato Fabrizio Palenzona, “la competitività della nostra economia passerà attraverso la capacità di dare soddisfazione al trasporto e all’intermodalita dei porti dove non accetteremo monopoli e dove dovremo  dialogare con la politica ma da soggetti liberi”.