Niente strade, niente turismo: senza infrastrutture il Belpaese resta fermo

Del Rio Uggé Sangalli.JPGLa carenza d’infrastrutture non riguarda solo il trasporto merci: anche il  turismo ne è colpito. Il dato è emerso con chiarezza in occasione del 17° Forum di Confcommercio a Cernobbio nel quale operatori, esperti ed esponenti della vita politica ed economica si sono confrontati proprio sul tema dei deficit strutturali del nostro Paese, sullo scenario economico internazionale e sul futuro del turismo. Un futuro strettamente legato ai collegamenti soprattutto nel Sud del Paese dove la crescita, fino al 2011 sostanzialmente omogenea rispetto al Nord, si è fermata con ripercussioni sul prodotto in terno lordo nazionale. E uno dei fattori che ha frenato la corsa del turismo è stato proprio un’inadeguata mobilità, a conferma che il settore può crescere solo se esiste l’accessibilità ai luoghi. Collegamenti dunque pedina fondamentale sullo scacchiere della crescita, unitamente alla digitalizzazione e a un’offerta attrattiva organica. In poche parole ciò che conta è fare sistema, abbinando al fascino di migliaia di località e a un’ enogastronomia senza confronti la garanzia di collegamenti che assicurino un sistema logistico efficiente al sistema produttivo. Conftrasporto in passato ha avanzato alcune proposte a favore della valorizzazione del Mezzogiorno, attraverso un ministero dedicato che avrebbe dovuto individuare i porti di accoglienza per intercettare i flussi turistici e lavorare le merci  che dal lontano Est  entrano attraverso il canale di Suez nel Mediterraneo. Cinque porti di interesse nazionale da collegare con una retroportualità resa efficace da collegamenti ferroviari e autostrade in grado di far giungere  in tempi rapidi le persone nei tanti luoghi turistici e le merci sui mercati europei. La speranza è che dopo il Forum di Cernobbio si metta in moto un nuovo modo di fare politica economica. Usando come propellente la logistica, che secondo una definizione di Lorenzo Necci, che in materia se ne intendeva, altro non è che economia liquida.