Germania nell’occhio del ciclone per la legge sul salario minimo per il settore dei trasporti, da applicare anche agli autisti di veicoli stranieri:, anche solo per un’operazione di carico o scarico. La Commissione europea ha infatti aperto una procedura d’infrazione per il Paese “guidato” da Angela Merkel perché violerebbe il libero scambio delle merci e della fornitura di servizi. Bruxelles sostiene senza riserve l’applicazione di un salario minimo, ma ritiene che “l’applicazione della legge a tutte le operazioni di trasporto che toccano il territorio tedesco limitino in modo sproporzionato la libera prestazione dei servizi e la libera circolazione delle merci”. La legge, entrata in vigore il primo gennaio, è stata sospesa, ma è ancora applicabile. Le giustificazioni presentate dal Governo tedesco non hanno convinto la Commissione Europea, così come non è bastata l’esenzione ai veicoli esteri di passaggio. Risultato: la Commissione europea ha deciso d’avviare la procedura d’infrazione, che è stata comunicata alle autorità tedesche attraverso una lettera formale, valutando che “possano essere prese misure più proporzionate per garantire la protezione sociale dei lavoratori e una concorrenza leale, senza danneggiare la libera circolazione di servizi e merci”. Ora il Governo tedesco ha due mesi di tempo per presentare una propria “difesa”.