Il pericolo che il mondo dell’autotrasporto possa indire uno sciopero nazionale per il prossimo mese di dicembre, paralizzando di fatto il Paese proprio alla vigilia delle feste natalizie, sembra allontanarsi anche se non può affatto considerarsi scongiurato. Solo martedì prossimo infatti, dopo la riunione convocata a Roma da Unatras per valutare gli esiti dell’incontro avvenuto giovedì fra i rappresentanti delle associazioni di categoria e il ministro ai Trasporti Maurizio Lupi, sarà possibile avere una risposta definitiva. E la risposta, per essere positiva, dovrà avere una premessa chiarissima: che le promesse fatte vengano tutte immediatamente mantenute. Una premessa senza la quale il fermo nazionale, richiesto a gran voce alcune settimane fa da diversi rappresentanti del mondo dell’autotrasporto, potrebbe invece diventare una drammatica realtà.Anche perché appare impossibile ipotizzare che la categoria “tradita” già una volta da una serie di promesse fatte in un documento sottoscritto dallo stesso ministro nel novembre 2013 e poi “rimangiate”, possa accettare di essere nuovamente presa in giro. Ma cosa ha promesso il ministro agli autotrasportatori nell’incontro di giovedì a Roma? Maurizio Lupi ha parlato di tariffe libere senza più costi minimi, come richiesto dall’Unione europea, ma con la responsabilità che finirà in capo al committente; di contributi pieni sulle accise ai carburanti, ma solo per chi ha veicoli meno inquinanti (l’ipotesi più probabile è che possano goderne solo i mezzi a partire da Euro 2); della pubblicazione da parte del Ministero di tabelle dei costi, ma solo come riferimento e senza valore di tariffe. E, ancora, ha parlato di riduzione dei passaggi di filiera, in modo da limitare il fenomeno della subvezione; di controllo costante della regolarità delle imprese contro ogni forma di abusivismo, grazie agli strumenti messi a disposizione dall’Albo degli Autotrasportatori… Tutti temi che ricalcano, di fatto, nella sostanza le proposte emerse dai documenti presentati dalle stesse associazioni di categoria e in particolare le tesi emerse ai recenti Stati Generali delle associazioni dell’Autotrasporto e riassunte in un documento ribattezzato “il patto di Fiuggi” , dal luogo in cui è avvenuto l’incontro e in cui è stato stilato il documento. Un “patto” che giovedì mattina, nell’immediata vigilia dell’incontro al ministero fra i rappresentanti di categoria e il ministro ai Trasporti, aveva ricevuto anche il plauso dello stesso presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.