I Tir trasportano ogni anno milioni di tonnellate di merci, prodotti, sostanze diverse. A volte trasportano anche solidarietà e cultura. Carichi che pesano infinitamente meno ma che hanno un valore altissimo. Trasporti speciali, che camionisti, aziende di autotrasporto e federazioni di autotrasporto sono sempre felici e orgogliosi di portare a destinazione, sapendo che per chi li riceve può significare molto spesso addirittura la sopravvivenza. Sia che si tratti di prodotti alimentari o farmaci, sia che si tratti di messaggi, destinati a diffondere la cultura della solidarietà.
E Fai Service, società di servizi di Fai Conftrasporto, che in passato è stata protagonista di diversi viaggi nella solidarietà (portando aiuti per la costruzione di un ospedale pediatrico gratuito ad Hargeisa, nel Somaliland, il Paese con la più alta mortalità infantile al mondo, con il progetto della Marco Berry Onlus Magic for Children; alla Lega del Filo d’Oro che si occupa delle persone sordo cieche; al reparto di terapia intensiva neonatale del Policlinico Federico II di Napoli; all’Associazione di solidarietà Smile per la realizzazione in Bielorussia di un ambulatorio medico; all’Associazione “Amici dei Bambini di Strada” per la costruzione di un forno da pane in Kenya per 250 bambini del St. Francis Village di Nkiru; aiutando Danilo Tonin, missionario laico, ad allestire un ospedale itinerante nel Benin, il Paese più povero dell’Africa) è davvero orgogliosa di essere ancora una volta protagonista di un viaggio speciale: quello organizzato per portare in Tir da Bari, dove è partita il 17 giugno, a Bruxelles, dove arriverà il 4 luglio, una mostra itinerante per far conoscere la vita dei migranti, raccontando le storie di coloro che cercano accoglienza in Europa con il sogno di poter vivere in condizioni dignitose. Migliaia e migliaia di persone che ogni giorno non viaggiano per lavoro né tantomeno per piacere, ma per sopravvivere. Un progetto, intitolato The European Dream, nato da un’idea di Alessandro Penso, vincitore del World Press Photo 2014 General news e realizzato in collaborazione con il Festival internazionale di Fotografia Cortona On The Move e Unhcr, al quale Fai Service ha voluto fornire un proprio contributo “nella consapevolezza che far viaggiare un simile messaggio sia fondamentale per sensibilizzare sempre più persone, per portare alla luce i rischi di un viaggio come quello dei migranti”, ha commentato Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, sottolineando come sia significativo che “proprio gli uomini di Fai Service, dell’autotrasporto, migranti per professione, abbiano scelto di mettersi ancora una volta a disposizione diventando partner di un’iniziativa che conferma ancora una volta di più la totale disponibilità degli autotrasportatori a mettersi a disposizione di chi ne ha più bisogno. Forse perché si tratta di padri di famiglia abituati a stare lontano da casa spessissimo per lunghi periodi”, continua Paolo Uggè, “forse perché moltissimi di loro hanno nel Dna l’abitudine ad aiutare gli altri”. Un’attitudine sottolineata anche da Doriano Bendotti, responsabile nazionale per la comunicazione di Fai Conftrasporto, che ricorda amaramente le troppe volte in cui gli organi d’informazione hanno messo sul banco degli imputati, condannandoli senza appello, camionisti coinvolti in incidenti stradali, e quanto poco facilmente vengano invece dimenticati episodi in cui i camionisti si sono comportanti da veri angeli della strada. “Come Ion Purice, l’autista rumeno di 29 anni abitante a Rovigo che nel settembre scorso non aveva esitato a mettere di traverso il suo Tir sull’autostrada A4, fra Bergamo e Milano, per proteggere una bambina di otto anni sbalzata dall’auto sull’asfalto dopo essere rimasta coinvolta in un incidente e rimasta ferita gravemente. Un camionista eroe”, conclude Doriano Bendotti, “come del resto lo sono stati coloro che per primi hanno portato soccorsi negli eventi calamitosi o in zone di guerra. Senza dimenticare le centinaia, migliaia di camionisti che ogni giorno, sulle strade di tutta Italia, di tutto il mondo sono sempre i primi a fornire aiuto a chi è in difficoltà. Autotrasportatori pronti ad aiutare il prossimo, come avvenuto in occasione di The European Dream, evento che ci rendere tutti orgogliosi d’essere autotrasportatori, d’essere uomini con un grande cuore, molto diversi da come, troppo spesso, siamo stati descritti”.