Il giudice di pace cancella troppe multe, ora rischia di essere licenziato

Bontà d’animo e benevolenza non sempre vengono accettate, in particolare se sei un giudice di pace. Non vengono accettate e creano sospetto anche se le decisioni prese servono ad alleviare un aggravio economico. “Troppe volte quel giudice di pace”, scrive il Messaggero, “si è dimostrato accondiscendente verso gli automobilisti multati per le violazioni al codice della strada. Troppe volte ha applicato sanzioni ridotte rispetto a quelle previste”. 

Sotto la lente è finito un giudice di pace prima in servizio a San Benedetto del Tronto, ora ad Ascoli Piceno. L’uomo ora rischia il posto. La Corte d’appello di Ancona che lo accusa di aver commesso “gravi violazioni di legge”. Così l’Ottava Commissione di Palazzo dei marescialli – sede del Consiglio superiore della magistratura (Csm) – ha già proposto al plenum di licenziare in tronco il magistrato marchigiano anche tenuto conto che è un “recidivo”, visto che già quattro anni fa era stato condannato dallo stesso Csm per decisioni “assunte sulla base di personali convinzioni” più che su quanto previsto dalla legge.

Una risposta a “Il giudice di pace cancella troppe multe, ora rischia di essere licenziato

  1. Credo che il titolo sia davvero fuorviante … l’articolo parla di “Gravi violazioni di legge” e di “decisioni assunte sulla base di personali convinzioni” e non di “troppe multe cancellate”. Approfitto dell’articolo per sollevare la questione delle sanzioni, a cui è troppo difficile appellarsi: se si ha ragione, bisogna comunque pagare i propri legali vanificando ogni tipo di giustizia economica, mentre il giudice di pace è obbligatorio quello della provincia dove si “commette” l’infrazione: facile, se uno si muove sempre vicino a casa, impossibile se si parla di autotrasportatori. Per etica e giustizia, questa cosa andrebbe riformata: la polizia deve pagare quando sbaglia a fare sanzioni: sarebbe uno stimolo alle forze dell’ordine ad imparare dai propri sbagli, fra le altre cose.

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