Abbonamenti autostradali per i Tir, è scontro fra Fai Conftrasporto e Cna Fita

Barzellette, dichiarazioni farneticanti forse frutto dei troppi brindisi natalizie, dichiarazioni frutto di poca conoscenza della materia e tanta demagogia… La proposta del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi di realizzare un abbonamento autostradale per gli autotrasportatori ha dato vita a un botta e risposta davvero senza esclusione di colpi  fra Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto e Cinzia Franchini, numero uno di Cna Fita. Tutto è iniziato con un comunicato stampa di quest’ultima, nel quale oltre ad “accogliere con soddisfazione l’apertura del ministro Lupi sul problema del rincaro dei pedaggi autostradali, importante passo avanti verso la richiesta di concretezza che l’autotrasporto e tutto il Paese hanno più volte invocato”,  e oltre a richiedere un immediato “tavolo di confronto con le rappresentanze dell’autotrasporto che hanno firmato il protocollo d’intesa del 28 novembre scorso, mettendo al primo punto all’ordine del giorno proprio il tema pedaggi, in modo  da poter condividere una tempestiva soluzione che calmieri questo aumento indiscriminato”, Cinzia Franchini non ha esitato a definire “bizzarra la preoccupazione di alcuni rappresentanti dell’autotrasporto per le sorti economiche dei concessionari autostradali”, aggiungendo che “preoccuparsi in questo momento se simili snodi di potere economico possono o meno permettersi di scontare aumenti ingiustificabili sembra una barzelletta, anche se purtroppo non lo è”. E, non contenta degli affondi, Cinzia Franchini ha sferrato l’ultimo affondo, auspicando che “tutto l’autotrasporto, in modo unitario e trasparente, torni a schierarsi là dove è bene evidente l’interesse da tutelare” e invitando i rappresentanti  della categoria che la pensassero diversamente a “trasferirsi altrove.” Magari insieme ai “poveri concessionari” che Cinzia Franchini  ha invitato “a riflettere su come sarebbe giusto comportarsi in frangenti economici di crisi come quelli che stanno travolgendo il nostro Paese e su come il loro ruolo, così come oggi impostato, non calzi più al futuro sviluppo dell’Italia”. Immediata la replica di Paolo Uggè che all’indomani della proposta del ministro Lupi si era domandato chi avrebbe pagato i costi, stimabili in una ventina di miliardi, dell’eventuale operazione abbonamento stradali:  “Le farneticanti interpretazioni che qualcuno, forse ancora sotto gli effetti dei troppi brindisi, ha pensato di dare su un tema delicato qual è quello degli sconti sui pedaggi autostradali, che deve essere affrontato con la conoscenza e senza demagogia, non meriterebbero alcuna considerazione”. ha affermato Paolo Uggè. “Mi limito quindi a  un caldo invito a cercare di capire e non a sollevare polemiche che sono il frutto solo di demagogia spicciola. Occorre ribadire che quello che vale non sono le dichiarazioni che sinteticamente vengono riprese in qualche articolo, ma caso mai i comunicati diffusi ufficialmente e riportati. Forse chi ricopre ruoli di rappresentanza dovrebbe meglio controllare le pulsioni e gli entusiasmi giovanili, evitando di condividere proposte di difficile attuazione. E questo non per difendere realtà in grado di tutelare da sole i propri interessi, ma per evitare che nuove  illusioni in momenti difficili generino aspettative negli operatori di poter ottenere sconti sui pedaggi autostradali di gran lunga superiori a quelli ammessi dagli organismi comunitari. Lasciamo a coloro che giocano allo sfascio questo modo di fare. Sbagliare le scelte, oltre che poco responsabile  accomuna chi ha dimostrato senso di responsabilità agli sfasciacarrozze”.