Il Governo invece di far ripartire l’economia l’affossa con il Sistri

Sconcertante. Così i responsabili di Rete Imprese Italia hanno definito la decisione del ministro per l’Ambiente Corrado Clini di riavviare il Sistri, il sistema integrato di controllo della tracciabilità dei rifiuti voluto dallo stesso ministero dell’Ambiente e finito al centro di un’inchiesta della Guardia di Finanza che nei giorni scorsi ha visto scattare 22 provvedimenti di custodia cautelare per altrettante persone sospettate d’essere coinvolte  in una serie di irregolarità negli appalti per la realizzazione del sistema e indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzazione di fatture false, corruzione, truffa aggravata, riciclaggio, favoreggiamento e occultamento di scritture contabili.  L’indagine ha anche portato al sequestro di oltre 10 milioni di euro. Sette sono stati bloccati alla Selex, la società a cui è stata affidata la realizzazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti. “Nonostante tutte le criticità sul sistema di tracciabilità dei rifiuti più volte evidenziate dalle imprese”, sostengono i responsabili di Rete Imprese Italia, “assistiamo a una decisione che non tiene minimamente conto delle gravi difficoltà che in questa fase di dura e profonda recessione stanno attraversando le piccole e medie imprese, in particolare del terziario di mercato e dell’artigianato, ormai ridotte allo stremo”. E in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Mario Monti, ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, Corrado Passera e Corrado Clini, e al Garante delle Pmi, Giuseppe Tripoli, il presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, sottolinea come “la crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando richiederebbe prioritariamente di indirizzare gli sforzi del Governo verso misure e provvedimenti capaci di far ripartire l’economia e non verso atti capaci solo di penalizzare ancora di più le imprese che faticosamente stanno cercando di mantenersi in vita garantendo milioni di posti di lavoro. Per la sopravvivenza del sistema economico e produttivo del Paese”, scrive Carlo Sangalli , “Rete Imprese Italia ritiene dunque indispensabile un intervento diretto del presidente del Consiglio affinché sia immediatamente ritirato e abrogato il decreto e, contestualmente, sia prorogato l’attuale periodo di sospensione del sistema e relativi contributi. Inoltre, il riavvio di questo strumento dovrà necessariamente essere subordinato alla formulazione di un nuovo sistema di tracciabilità di semplice utilizzo, efficace per il reale contrasto alle ecomafie, di vantaggio per le imprese, fondato su criteri di trasparenza ed efficienza”.