“Nessun inganno sui prezzi. Ecco perché in Italia i carburanti sono più cari”

La risposta delle compagnie petrolifere non si è fatta attendere. Dopo la notizia (clicca qui per tutti i dettagli) che sette di loro – Shell, Tamoil, Eni, Esso, Total Erg, Q8 e Api – sono coinvolte in un’inchiesta sull’illecito aumento dei prezzi dei carburanti, l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha voluto mettere in chiaro alcuni concetti: “Dell’indagine so poco ma mi sembra che quanto detto dall’Unione petrolifera riassuma il nostro pensiero: l’indagine è in fase preliminare, non è la prima, ci si chiede se i prezzi vengono manipolati, per quello che ci riguarda non c’è nessun inganno”, ha detto l’ad di Eni. “Se vogliono fare delle verifiche le facciano. Tutte le indagini sono benvenute”.  Continua a leggere

Banche, ecco la strada da seguire per aiutare l’autotrasporto a ripartire

“Senza una logistica adeguata anche le merci migliori non possono risultare competitive, anche i fabbricanti più efficienti non riescono a ottimizzare i costi dei processi produttivi. La logistica ha un ruolo fondamentale per la crescita del Paese e deve essere assolutamente potenziata visti i numerosi aspetti suscettibili di miglioramento. È un importante motore di sviluppo, anche se le attuali difficoltà della finanza pubblica richiedono un approccio più maturo e selettivo, per esempio promuovendo le “grandi piccole opere”, interventi circoscritti sul territorio che a costi sostenibili possono dare benefici elevati per le comunità locali”. Ad affermarlo è Andrea Resti, 47 anni, docente universitario alla Bocconi di Milano, alla testa di una delle tre liste in corsa per guidare il Consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, volutamente composta da solo 18 esponenti, contro i 23 posti disponibili, proprio per sottolineare, con una concreta riduzione delle spese, il momento di difficoltà economica e la necessità di moderare le spese riducendo gli stipendi ai top manager e stabilendo un tetto pari a un ragionevole multiplo della retribuzione degli impiegati. Continua a leggere

Incidenti stradali, tagli per i risarcimenti dei danni permanenti. Scatta la protesta

Allarme dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada per il rischio di un drastico taglio dei risarcimenti alle persone che, in seguito a un incidente, riportano danni permanenti. Il sodalizio ha promosso una campagna di sensibilizzazione per chiedere lo stop del decreto che dovrebbe modificare gli importi dei risarcimenti. “I risarcimenti per i danni più gravi, vale a dire quelli ricompresi nella fascia dal 10 al 100 per cento di invalidità, verranno abbattuti mediamente del 60 per cento”, attacca Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’associazione. Continua a leggere