Costi minimi per la sicurezza del trasporto, nuova sconfitta per la committenza

Nuova delusione per la committenza che aveva impugnato la validità dei costi minimi per la sicurezza nel trasporto merci, chiedendo di sospenderli: i giudici del tribunale regionale amministrativo del Lazio hanno infatti deciso di rinviare alla Corte europea la valutazione circa un’eventuale sussistenza di incompatibilità, rispetto ai principi europei, nelle disposizioni di legge che hanno introdotto i costi minimi della sicurezza. Il Tar ha però confermato le precedenti decisioni assunte fra cui quella con cui, nel respingere la richiesta di sospensiva, aveva riconosciuto la prevalenza del valore della sicurezza rispetto agli interessi economici.  I giudici del Tar non hanno evidentemente condiviso né il danno denunciato dalla committenza né le evidenti incompatibilità sottolineate nel ricorso, fortemente voluto in particolare dalla grande committenza e hanno voluto per correttezza giuridica interpellare la Corte europea. “In attesa della decisione, per la quale non sono certo previsti tempi brevi, le norme restano dunque assolutamente in vigore e occorrerà che chi di dovere cominci a farle rispettare”, ha commentato il presidente di Unatras Paolo Uggè. “Ora la committenza cercherà probabilmente di sostenere che il Tar ha criticato le disposizioni ma, pur se vero (il Tar ha sollevato dubbi), questo non implica assolutamente l’annullamento della norma. Non esiste infatti che un tribunale amministrativo possa annullare in alcun modo norme di legge. Diciamo che su una questione cosi delicata si è deciso di non decidere e di rinviare a un organo superiore, e nel caso internazionale, la pronuncia finale. Insomma una sentenza “all’italiana” che però lascia immutata sostanzialmente la situazione”.