C’è chi la ritiene fondamentale e chi ne farebbe volentieri a meno. Dopo le stime del governo, che parla di una riduzione di 600mila camion (clicca qui per leggere l’articolo di Stradafacendo), si fanno sentire anche gli esperti contrari alla realizzazione della Tav Torino-Lione. La nuova ferrovia ad alta velocità non è giustificata da valutazioni tecniche e scientifiche credibili: è il messaggio che arriva da un convegno, ospitato dal Politecnico di Torino, cui sono intervenuti docenti universitari, ricercatori e studiosi da tutta Italia. L’iniziativa è stata promossa dai primi firmatari dell’appello che 365 esperti, all’inizio dell’anno, rivolsero al governo.
“Non fu chiesto di non fare la nuova Torino-Lione”, ha precisato Marina Clerico, docente del Politecnico e presentatrice del convegno, “ma di ridiscuterne i presupposti, anche alla luce del fatto che è stata ideata vent’anni fa e che da allora molte cose sono cambiate”.
Incertezza sui costi di realizzazione, problemi legati all’impatto ambientale, previsioni infondate e arbitrarie sulla crescita del traffico delle merci sono solo alcune delle obiezioni che gli esperti No Tav muovono ai tecnici favorevoli alla nuova ferrovia, la cui utilità è stata ribadita pochi giorni fa dal Governo con un dossier che però non è giudicato molto convincente.
Su questa nuova tratta ferroviaria sarebbe “normale”, ha affermato Angelo Tartaglia, docente del Politecnico e primo relatore al convegno, “aprire un dibattito, magari alla presenza del pubblico. Ma questo nel corso del tempo non è mai avvenuto, o è avvenuto in maniera distorta e parziale”. A questo proposito, Clerico ha osservato che l’idea iniziale degli organizzatori era una tavola rotonda con tecnici Pro Tav delle istituzioni, ma Governo e Ferrovie non hanno aderito.