Škoda celebra il successo della Octavia, già un milione e mezzo le auto prodotte

Il mercato dell’auto è in crisi, ma i modelli più popolari continuano a essere venduti. La Škoda ha infatti già prodotto un milione e mezzo di Octavia di seconda generazione. La vettura celebrativa, una Octavia Wagon bianca in versione GreenLine, è uscita dalla linea di assemblaggio dell’impianto di Mladá Boleslav. Nel conteggio che ha permesso alla Škoda  di tagliare il prestigioso traguardo non sono inclusi i dati relativi alla MingRui, vettura strutturalmente identica destinata al mercato cinese. La Octavia di seconda generazione è in produzione dal 2004. 

Più di ogni altro modello, la Octavia simboleggia la crescita della Škoda, oggi costruttore internazionale di successo. La prima Octavia della cosiddetta “era moderna” (denominata Octavia I) è uscita dalle linee di assemblaggio nel 1996, mentre la seconda generazione (Octavia II) è stata lanciata nel 2004.
La Octavia II propone standard elevati per quanto riguarda abilità costruttiva, affidabilità, praticità e rapporto qualità/prezzo. Viene proposta in due varianti di carrozzeria, berlina e wagon, ed è disponibile in numerose versioni, dalla sportiva RS ai modelli con trazione integrale permanente. Inoltre, la bestseller della Škoda gioca un ruolo da protagonista nell’ambito dello sviluppo della mobilità elettrica: la Octavia Green E Line è infatti la prima vettura a trazione completamente elettrica della casa costruttrice ceca. Tra poche settimane una flotta di Octavia Green E Line arriverà sulle strade della Repubblica Ceca, per un test approfondito che servirà a raccogliere informazioni preziose in situazioni come il normale traffico cittadino.
La Octavia di seconda generazione è prodotta negli stabilimenti cechi di Mladá Boleslav e Vrchlabí e negli impianti di Kaluga (Russia), Aurangabad (India), Usť-Kamenogorsk (Kazakistan), Bratislava (Slovacchia), e Solomonovo (Ucraina). Dal 2007, inoltre, la MingRui, una variante specifica destinata al mercato cinese, è costruita nelle strutture della Shanghai Volkswagen.

Credits: Volkswagen Group