In tv è un autentico “bombardamento” di spot: protagoniste le case automobilistiche che propongono un contratto di finanziamento che più allettante non potrebbe apparire, con un anticipo da versare di poche migliaia di euro e rate in alcuni casi davvero minime con una rata finale da versare anche a distanza di quattro anni. Ma non è tutto oro quello che luccica, come spiega un articolo pubblicato su Tgcom24 nel “Blog del consumatore” guidando i potenziali acquirenti a vedere anche il rovescio della medaglia. Rappresentato in particolare, spiega l’articolo dal “rischio concreto di pagare una cifra che potrebbe risultare molto più alta rispetto al valore del veicolo” dopo aver versato rate davvero molto contenute ma che sono servire soprattutto a coprire ”i costi dei vari servizi aggiuntivi che sono stati inclusi nel finanziamento (come la manutenzione ordinaria, l’estensione di garanzia, la polizza incendio e furto, l’assicurazione sulla protezione del credito ecc.) e soltanto una minima quota del valore del bene, che rimane da saldare attraverso un unico versamento”. Aspetti spesso dimenticati anche dalle spiegazioni fornite in concessionaria dai rivenditori forse perché troppo concentrati a esaltare proprio la cifra ridottissima delle rate e il fatto che quella “formula” rappresenti l’unica strada attraverso cui beneficiare del prezzo promo, che non comprende ulteriori oneri finanziari o spese. Per non parlare poi del rischio che “se il cliente non è stato in grado di risparmiare l’importo finale della maxi-rata, alla scadenza del contratto si troverà costretto a versare una cifra che difficilmente riuscirà a sostenere, con un rischio di indebitamento molto alto”. Già, perchè , sottolinea sempre l’articolo postato da Tgcom24, “tipicamente, in mancanza di liquidità, l’acquirente sarà allora indotto a rifinanziare il prestito e a pagare ulteriori interessi, che potrebbero essere soggetti a un tasso superiore rispetto al precedente”. Con il risultato che “anziché ridurre il debito, il rischio è che questo cresca nel tempo e che l’acquisto dell’auto diventi ben più oneroso rispetto a quanto il cliente si sarebbe aspettato al momento della conclusione del contratto”. E, come non bastasse, ”dal momento che l’auto è un bene di consumo che tende a deprezzarsi molto velocemente, il valore residuo da pagare potrebbe essere di molto superiore al valore di mercato dell’auto“, considerato che “la formula “prezzo futuro garantito” significa che al consumatore è offerta la garanzia del ritiro dell’auto usata da parte del concessionario, ma non che la maxi-rata corrisponde necessariamente al valore di mercato del veicolo al termine del finanziamento. Così, in caso di difficoltà economica sarà sconveniente saldare il debito, pagando la maxi-rata, e vendere l’auto sul mercato dell’usato: l’importo che si otterrà dalla vendita non permetterà, infatti, di coprire il costo versato per la maxi-rata”. E con l’ulteriore rischio in caso di restituzione dell’auto al rivenditore di dover pagare spese extra visto che “il veicolo al momento della restituzione deve presentarsi in condizioni di normale usura, pena il pagamento dei danni secondo un tariffario molto salato”. Conclusione: gli spot in tv presentano solo una faccia della medaglia, quella che luccica. Ma basta girarla per scoprire che può diventare subito molto opaca…..