Il Codice della strada deve distinguere fra chi fa pochi chilometri e chi invece decine di migliaia?

La riforma del Codice della strada nonostante sia recentissima  dovrebbe essere già “riformata”? In alcuni “passaggi” probabilmente sì. Federico Gallo, avvocato considerato fra i migliori esperti in materia, fra i punti da “rivedere e correggere” indicherebbe per esempio, “il fatto che vengano utilizzati gli stessi pesi e misure per un automobilista che, magari, percorre pochissime migliaia di chilometri l’anno e un conducente  di tir che per lavoro ne percorre magari 100mila”.  Una “correzione” che il legale, autore di testi per i manuali editi da Egaf, casa editrice di riferimento per chi ha bisogno di un’ informazione professionale su circolazione stradale, motorizzazione e trasporti, ha suggerito dal tavolo del convegno  organizzato dalla direzione della Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo per aiutare i propri associati a capire meglio le novità previste proprio dalla riforma.  Ed è proprio analizzando una delle più importanti norme introdotte, quella in materia di sospensione breve della patente, Continua a leggere



Corsie d’emergenza: oltre che in autostrada perché non realizzarle anche lungo la ferrovia?

Lungo le autostrade ci sono corsie d’emergenza, realizzate per far fronte a possibili situazioni di disagio: perché non realizzare anche lungo le ferrovie binari di stazionamento che, in caso di problemi, potrebbero impedire, per esempio di tenere fermi treni cargo, carichi di merci o di camion fatti viaggiare con il cosiddetto trasporto combinato per combattere traffico e inquinamento? A lanciare la proposta è Alessio Soave, titolare con il padre Fabrizio, della Alfa Trasporti impresa da sempre in prima fila per spingere il trasporto intermodale, per far sì che la svolta green non sia solo facile propaganda. Una proposta che il giovane imprenditore ha fatto di fronte alle telecamere, nel video realizzato dalla sua associazione di categoria, la Fai di Verona, per i 30 anni di attività. Un video ideato e realizzato in modo non “ celebrativo”, ma “analitico, propositivo”. Con messaggi importanti lanciati dalla nuova generazione di imprenditori veronesi chiamata a guidare autotrasporto e logistica nel futuro: Continua a leggere



Il mondo su due ruote si racconta viaggiando fra storie, personaggi, attività, mototurismo…

Fra gli articoli più letti ci sono quelli dedicati a Julia, la minipilota di motovelocità nata lo stesso giorno e mese di Marc Marquez che sogna di vincere un giorno davanti a lui, grande promessa del motociclismo di soli 12 anni entrata a far parte della Scuderia bergamasca Norelli; a un pilota, Alberto Rota, che di Julia potrebbe invece essere addirittura il nonno ma che nonostante questo corre ancora e da campionissimo, al punto da conquistarsi il titolo di “Leone di Misano”, entrando nella leggenda dopo aver spinto al traguardo la moto senza benzina e vincendo il titolo italiano; a Ettore Tacchini, famosissimo avvocato bergamasco che ha lasciato senza parole un giudice (e non solo lui…..) percorrendo 2500 chilometri in moto per essere presente in aula, in tribunale, a Reggio Calabria, per affrontare un a causa. E, ancora, hanno attirato la curiosità dei lettori (che hanno fatto registrare al neonato sito Bergamoduepuntozero.it oltre 20mila pagine visualizzate a poche settimane

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Aldo Descrovi, l’ex pilota che da imprenditore è diventato un campione del mondo della sicurezza

Da pilota d’enduro, come “confessa” lui stesso sorridendo (grazie anche al ricordo di infortuni mai particolarmente seri), cadeva “abbastanza spesso, di certo più di diversi amici con i quali mi allenavo e che in diversi casi poi sono diventati grandi campioni”. Forse é anche per questo che per lavoro ha deciso di assicurarsi che chi va in moto (ma anche in macchina o sugli sci, in bici o in kayak, o praticando qualsiasi altro sport in cui ci si potrebbe far male) abbia le migliori protezioni possibili. Partendo dai caschi , per tutti gli sport , per proseguire con “dispositivi di protezione individuale, quelli che in inglese sono conosciuti come Ppe, ovvero personal protective equipment”, come esordisce “raccontandosi” nel ruolo d’imprenditore, “per il corpo, dalla schiena al petto, dalle spalle ai gomiti, fino alle ginocchia , nonché per gli occhi ”. Dispositivi di protezione che i più importanti produttori  Continua a leggere



Camionisti, lavoratori ricercatissimi. Ma c’è chi, anche offrendosi, rischia di non trovare lavoro

Camionisti: una categoria di lavoratori ricercatissima sul mercato. Ma a breve potrebbero esserci conducenti che pur proponendosi sul mercato (dove si calcola manchino oltre 20mila figure professionali) e magari anche disponibili ad abbassare le proprie richieste economiche, potrebbero ugualmente faticare a trovare un mezzo da guidare. La ragione? Si chiama alcolock, ovvero il dispositivo che impedisce l’avvio del veicolo se il conducente ha un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge. Una tecnologia destinata a essere montata anche sui tir “affidati” a un conducente con un “precedente alcolico” che non potrà guidare mezzi sprovvisti invece dell’alcolock come ha confermato a una platea di “addetti ai lavori” riuniti dalla Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo proprio per analizzare le novità del Codice della strada, Federico Gallo, avvocato consulente di numerose aziende di trasporto proprio in materia di interpretazione e applicazione delle norme sul trasporto Continua a leggere



Emergenza autisti? Non è un problema solo dell’autotrasporto, ma di industria, politica…

Secondo le valutazioni delle organizzazioni di settore, in Italia mancano più di 20.000 autisti e il numero continua a salire. Per le aziende del settore risulta complicato trovare lavoratori esperti per vari motivi soprattutto per l’età avanzata dei conducenti, la mancanza di interesse dei giovani verso questa professione , i costi elevati per le certificazioni e le condizioni di lavoro difficili. Una professione, come quella di autotrasportatore, che nel tempo ha visto un calo sempre più evidente di interesse tra i giovani, a causa di orari estenuanti, stipendi spesso ritenuti insufficienti e la difficoltà nel trovare un equilibrio tra il lavoro e la vita personale. Inoltre, la complicata burocrazia legata ai documenti e ai permessi richiesti per svolgere questo lavoro contribuisce a rendere il problema profondo e non facilmente risolvibile a breve termine. Una “manovra” appare sicuramente obbligatoria Continua a leggere



Alcol test: rifiutarsi di “soffiare nel palloncino” è la scelta peggiore. Soprattutto se neopatentati

Mettersi al volante dopo aver bevuto può costare caro. Per esempio se, per colpa degli effetti dell’alcol sul cervello si perde il controllo dell’auto e si va a sbattere. Oppure se durante il tragitto si incappa in un posto di blocco e si viene invitati a sottoporsi all’alcol test, con i risultati che portano direttamente alla compilazione di un bel verbale. Certo, il conducente può sempre rifiutarsi di “soffiare nel palloncino” ma la scelta è assolutamente sconsigliabile, in particolar modo ai neopatentati, invitati caldamente a “non rifiutarsi mai di sottoporsi all’alcoltest” dall’avvocato Federico Gallo, ospite di un convegno organizzato dalla Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo per aggiornare i propri associati sulle novità apportate dalla recente riforma del Codice della strada. Rivolgendosi proprio ai più giovani imprenditori dell’autotrasporto e della logistica presenti nella sala dell’hotel Nh di Orio al Serio Continua a leggere



Sospensione breve della patente: occhio ai punti che avete ma anche ai verbali arrivati per posta

Sospensione breve della patente, una delle principali novità della recente riforma del Codice della strada. Ma anche una novità che rischia di spalancare le strade e nuove possibili “questioni delicate”, come le ha definite Federico Gallo, avvocato esperto in materia di circolazione stradale, motorizzazione e trasporti ospite di un convegno organizzato dalla Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo per illustrare proprio i cambiamenti decisi. Invitato a individuare le possibili “controindicazioni” della nuova “cura stradale” prescritta dal Governo, il relatore ha puntato in particolare l’attenzione sui problemi che potrebbero nascere in caso di contestazione ritardata. “Nonostante la norma preveda che il conducente debba essere identificato, ci sono infatti dei casi di contestazione “differita” che potrebbero creare confusione”, ha spiegato il legale. “E questo perché per la sospensione breve non è prevista Continua a leggere



Imprese di trasporto, la sicurezza ha un costo. Ma “tagliarlo” può costare molto più caro

Quante sono le aziende di autotrasporto italiane “davvero attente” alla sicurezza stradale? Se la risposta dovesse essere data basandosi sulla percentuale di imprese del settore che hanno adottato la norma Uni En Iso 39001, ovvero lo standard internazionale per la gestione della sicurezza stradale (tenendo monitorato il numero di infortuni gravi o addirittura mortali che hanno avuto per protagonisti propri conducenti e propri mezzi da collisioni stradali, in modo da poter gestire così al meglio così tutto quanto è realizzabile per fare prevenzione), verrebbe da dire poche. Addirittura pochissime. Perché sono ancora troppo poche le imprese di autotrasporto che”hanno “seguito questa strada”, come conferma  Roberto Galli, professionista che si occupa  proprio di analizzare e favorire la sicurezza nel lavoro. Un super esperto in materia invitato dalla direzione della Fai (Federazione autotrasportatori Continua a leggere



Aziende di trasporto, solo chi si farà “carico” del sociale crescerà facendo crescere l’intero Paese

“Negli ultimi anni, l’Esg, sigla che sta per Environmental social and governance, è diventato un framework (come nel mondo dell’informativa viene comunemente definita la piattaforma che “collegamento”tra un sistema operativo e il software che lo usa), essenziale per valutare l’impatto etico e sostenibile delle imprese. Un “pilone portante” per la crescita della cultura imprenditoriale, e dunque dell’impresa, sostenuto a sua volta dai pilastri che lo compongono fra cui uno, rappresentato dalla componente sociale, sta assumendo un ruolo sempre più centrale, soprattutto in un’epoca in cui le aspettative dei dipendenti, dei consumatori e della società nel suo complesso sono in rapida evoluzione”. Ad accendere i riflettori sull’importanza della componente sociale nella “costruzione” delle imprese del futuro, a partire da quelle dell’autotrasporto e della logistica, è stato Nicola Donti, filosofo, docente universitario e consulente in comunicazione nelle relazioni interpersonali in diverse aziende sia pubbliche sia private, invitato dai responsabili della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo a partecipare a un incontro voluto proprio per guidare gli associati alla scoperta di temi fondamentali per far crescere la cultura imprenditoriale, ma ancora troppo spesso non percepiti come tali e, a volte, addirittura semisconosciuti . Continua a leggere



Riforma del Codice della strada, ci sono troppe fake news che viaggiano nell’informazione

La disinformazione viaggia davvero a tutta velocità sulla Riforma del Codice della strada? La risposta è sì. Parola di Federico Gallo, avvocato (con un’esperienza di quattro anni nella Polizia di Stato di cui due alla Polstrada di Parma) e consulente di numerose aziende di trasporto in materia di interpretazione e applicazione delle norme sul trasporto nazionale, oltre che autore di testi per i manuali editi da Egaf, casa editrice di riferimento per chi ha bisogno di un’ informazione professionale su circolazione stradale, motorizzazione e trasporti. Invitato dalla direzione della Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo a fare da relatore a un convegno organizzato proprio per illustrare agli imprenditori associati le novità introdotte dalla recente riforma, il legale, abituato a salire in cattedra nelle sale di aziende e associazioni Continua a leggere



“Culo di ferro”, il premio per i motociclisti capaci di stare in sella per una “montagna” di chilometri

Premio culo di ferro: il nome rischia di apparire poco “serio”, ma serissimi sono l’impegno, la fatica, la passione che i concorrenti mettono per vincerlo. Stando in sella alla propria moto per ore e ore, per centinaia di chilometri. Come ha fatto uno dei vincitori di quel titolo che, per aggiudicarselo, ha percorso 3043 chilometri in quattro giorni. O come il pilota detentore del percorso più lungo in un solo giorno: 893 chilometri. Due primati stabiliti da due dei 70 motociclisti ammessi a partecipare, ogni anno, alla Centopassi,  “rally motociclistico non agonistico senza prove di velocità da percorrere in quattro giorni transitando da un  passo  di montagna  all’altro, superando catene montuose o colline attraverso  un valico, una forca, una  sella,  o una strada alta, a seconda di come si vuole chiamarli”, come si legge sul sito bergamoduepuntozero.it che ha dato notizia dell’apertura delle iscrizioni. Continua a leggere



La bicicletta che non usiamo più? Regaliamola a chi non può permettersi d’acquistarla

Esistono moltissime strade per raggiungere una mobilità più sostenibile. Compresa una che non prevede l’utilizzo di carburanti più puliti, ma ha come “propellente” semplicemente la generosità. Quella che può spingere, per esempio, a togliere dal garage o dalla cantina una vecchia bicicletta che magari non usiamo neppure più per donarla a chi non può permettersela. E poco importa se non è in condizioni perfette: a rimetterla a nuovo ci penseranno i “meccanici” coinvolti dall’Aribi, l’associazione per il rilancio della bicicletta, nella nuova campagna di raccolta biciclette usate 2025. Un’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Caritas di Treviglio, che “mira a donare mobilità sostenibile a persone in difficoltà, offrendo loro una soluzione concreta per gli spostamenti quotidiani”, come spiega Claudia Ratti, vero e proprio “motore” (rigorosamente a pedali) dell’associazione invitando a contattare l’associazione (email: aribiufficio@gmail.com; whatsapp: 338 840 1535) per donare una bici, Continua a leggere

Il consorzio di logistica viaggiava verso la bancarotta ma lo Stato gli ha dato 600mila euro

Ci sono storie che sembrano “scritte” apposta per mandare in bestia la parte più onesta, seria, pulita dell’Italia, quella che lavora da mattina a sera, magari per restituire prestiti che la banca ha concesso, a tassi ben più alti ovviamente da quanto la banca stessa  “paga” il denaro. O magari lavoratori che non riposano neppure il sabato o la domenica e non vanno in ferie perché la banca quel prestito, senza particolari garanzie, non gliel’ha concesso. A questo – già lungo – elenco di storie da far venire il voltastomaco al “popolo degli onesti” se ne aggiunge una nuova: quella… Continua a leggere


Pit stop della salute, la sosta ai box-ambulatori che fa vincere la corsa contro le malattie

In una gara di Formula 1 un Pit stop può risultare decisivo per un pilota per vincere o perdere. Per un “pilota” di camion un Pit stop può essere ancora più importante: può addirittura consentire di diagnosticare e, dunque curare al meglio, una malattia o di prevenirla. Accade con il “Pit stop della salute” che Fai, la federazione degli autotrasportatori italiani, di Bergamo (clicca qui per navigare sul sito) ha fatto puntualmente  ripartire (e con “prestazioni” degne delle squadre di meccanici dei team più forti della F1) dai propri “box”, i moderni ambulatori realizzati all’interno della propria sede a Orio al Serio in via Portico 15, per i propri associati. Per la precisione due Pit stop diversi.

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