Giorgetti: “La manovra sui carburanti non toccherà le categorie professionali”

“Gli autotrasportatori hanno una disciplina specifica e non sono interessati dal cosiddetto allineamento delle accise del gasolio e della benzina”. A gettare una cisterna d’acqua sul fuoco delle polemiche esplose nel mondo dell’autotrasporto allarmato dalle notizie (compresa quella di un possibile rischio di un taglio dei rimborsi sulle quote accise), con addirittura lo spettro di un fermo nazionale dell’autotrasporto in vista, è  il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che già nei giorni scorsi aveva sottolineato come la manovra fosse stata studiata per essere fatta “con gradualità, evitando contraccolpi alle categorie professionali”. Sul caso è intervenuto anche il viceministro per le Infrastrutture e i trasporti Edoardo Rixi  rassicurando in una nota tutte le associazioni di categoria e gli operatori del settore autotrasporto che “non ci sarà alcun aumento del costo del gasolio per il trasporto pesante su strada. L’impegno del ministero rimane quello di garantire stabilità e sostenibilità economica per il settore evitando ulteriori pressioni sui costi operativi delle imprese”.

Autotrasporto, sale la tensione. Le associazioni si riuniscono per proclamare il fermo nazionale

Sale la tensione nel mondo dell’autotrasporto per le mancate risposte da parte del Governo in materia di accise sui carburanti, con l0 spettro di un aumento di quelle sul gasolio e forse anche di un taglio dei rimborsi. “L’Unatras ha infatti deciso di convocare il Comitato esecutivo, con all’ordine del giorno la proclamazione del fermo dell’autotrasporto”, come ha confermato Paolo Uggé, presidente del coordinamento nazionale delle principali associazioni di rappresentanza. “Le dichiarazioni del ministro competente sul tema delle accise non forniscono un quadro chiaro di quelle che sono le scelte del Governo”, ha affermato Uggé. “Non è vero che tale decisione discenda da un obbligo imposto dall’Unione europea. La responsabilità ricade interamente sul Governo italiano che aumenta le tasse su una categoria fondamentale per l’economia nazionale. Questo non è accettabile, così come è insolito il mancato confronto con le rappresentanze delle categorie interessate”.

Autostrade per l’Italia, sotto inchiesta fondi per manutenzioni e progetti per oltre 500 milioni

Falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e manipolazione del mercato: sarebbero queste le ipotesi di reato al centro dell’indagine aperta dalla  Procura della Repubblica di Roma  per fare luce sulla corretta “destinazione” di un tesoro di oltre 500 milioni di euro destinati alla manutenzione e alla realizzazione di opere autostradali oltre che sulla sulla gestione di fondi  nei quali vengono accantonate risorse per progetti specifici, da parte della società Autostrade per l’Italia. Nel registro degli indagati sarebbero stati iscritti i nomi di sette  dirigenti  per fatti che risalirebbero, come sottolinea anche una nota diffusa dalla stessa società Autostrade per l’Italia, all’inizio degli anni 2000, “mentre oggi”, si legge sempre nella nota, “il vertice è certo di aver agito sempre in totale trasparenza e secondo la legge”.