L’incoerenza di Roma: ferma lo smog del traffico privato e dà via libera a bus vecchi di 25 anni

Da una parte Roma (intesa come amministrazione comunale) che fa scattare nuovi divieti al traffico, come avvenuto il 22 e 23 dicembre in seguito al superamento in diverse stazioni del valore limite per il PM10 per tre giorni consecutivi, con i responsabili dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, pronti a lanciare l’allarme “per il permanere di una situazione di criticità”; dall’altra Roma (intesa come governo centrale) disponibile a far slittare al 31 dicembre 2024 il divieto di circolazione di veicoli a motore Euro 2 delle categorie M2 e M3 adibiti a servizi di trasporto pubblico locale e alimentati a benzina o gasolio, prevista per il 1° gennaio. Lasciando così in circolazione per altri 12 lunghissimi mesi autobus vecchi in molti casi oltre un quarto di secolo. Mezzo ultra inquinanti, di proprietà della pubblica amministrazione, a confermare una denuncia che solo poche settimane fa era stata lanciata (clicca qui per leggere l’articolo) , in occasione di un convegno sulla mobilità organizzato dalla Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Brescia, in occasione della propria assemblea annuale, da Franco Fenoglio, già presidente di Italscania Spa olre che della Sezione veicoli industriali dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia: ovvero che i mezzi più inquinanti in circolazione sono quelli dello Stato, di chi dovrebbe dare l’esempio. Due facce dello stesso Paese che da una parte continua ad annunciare la propria volontà di voler combattere l,’inquinamento e, dall’altra, sembra non voler perdere occasione per farlo aumen tare. Per esempio lasciando in circolazione moltissimi autobus che risalgono alla seconda metà degli anni ’90, come deciso dal Consiglio dei ministri a una manciata di giorni dall’entrata in vigore dei divieti, approvando un decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia di termini normativi, l’ormai famoso (e in diversi casi famigerato) Decreto “Milleproroghe” atteso ora alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore. Ma non è tutto: oltre alla proroga, caldeggiata dai responsabili di associazioni come Anav, l’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori.  e Asstra, l’associazione datoriale, nazionale, delle aziende di trasporto pubblico regionale e locale in Italia, sia  a capitale pubblico sia a capitale privato,è stata infatti prevista anche la possibilità per i bus da anni in età da pensionamento di una deroga al divieto di circolazione nei casi in cui vebissero individuati dalle Regioni e Province autonome competenti come “indispensabili a garantire il servizio”, come accade già per i bus di Trasporto pubblico locale Euro 3.