Marebonus “affondato” dal Governo, la Sicilia risponde con 4 giorni di fermo dei camion

“Dopo lo stanziamento dei fondi per il 2022 per il marebonus abbiamo assistito alla  marcia indietro del ministero dei Trasporti Matteo Salvini che non ha provveduto a emanare gli atti conseguenti, facendo di fatto perdere le somme. E per il 2023 avevamo solo promesse dallo stesso ministro che a oggi non si sono concretizzate. Il risultato è che gli autotrasportatori siciliani si ritrovano nuovamente a fare su e giù per lo stivale con il tutto-strada, in quanto il trasporto combinato strada-mare privo di contributo risulta essere economicamente insostenibile e che le imprese che avevano fatto importanti investimenti puntando sul trasporto combinato sono state lasciate al loro destino”. Il segretario di Fai (Federazione autotrasportatori italiani) della Sicilia, Salvatore Bella ha spiegato così le ragioni del fermo dell’autotrasporto siciliano  organizzato dalla mezzanotte di venerdì 4 agosto alla stessa ora di martedì 8 agosto. Una manifestazione di protesta, comunicata dalla federazione siciliana il 18 luglio con una lettera inviata al ministero dei Trasporti, alla Regione e alla Commissione di Garanzia sugli scioperi, affiancata dall’attuazione di una serie di “punti di sensibilizzazione” nei porti di Catania, Messina, Palermo e Termini Imerese, decisa dopo che “sulla questione la  Consulta regionale per l’autotrasporto  ha chiesto un incontro con il ministro Salvini senza alcun riscontro” come ha concluso Salvatore Bella, ricordando che “il problema è stato sottoposto anche al nuovo assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, ma senza alcun ricontro nonostante siano trascorsi ormai due mesi”.