Avrebbero costretto i propri autisti a violare sistematicamente le norme sui tempi di guida e di riposo, sottoponendoli a turni di lavo fino a venti ore. Per questo l’amministratrice di una società di autotrasporti della provincia di Novara, suo figlio e l’amministratore di una cooperativa che reclutava gli autisti, sono stati condannati, al termine del processo di primo grado, a sette anni e mezzo complessivi di carcere, contro i 18 chiesti nella sua requisitoria, dal pubblico ministero. La condanna più pesante è stata inflitta all’amministratrice, ritenuta dagli inquirenti a capo dell’organizzazione, mentre al figlio, accusato di avere cancellato o alterato le tracce sulle violazioni, compresi i dati del cronotachigrafo, sono stati inflitti due anni. Il terzo imputato, “alla guida” di una cooperativa, è stato infine condannato a un anno e mezzo, contro i quattro anni chiesti dall’accusa. Continua a leggere