Codice a barre, il viaggio lungo 50 anni che ha cambiato la vita di chi va a fare la spesa

Un viaggio lungo mezzo secolo che ha rivoluzionato le abitudini di miliardi di consumatori. E’ quello compiuto dal “codice a barre”, nato il  3 aprile del 1973 quando  i manager di alcune grandi aziende americane di beni di largo consumo si accordarono per utilizzare un unico standard di identificazione dei prodotti, adottando il codice a barre  allora battezzato  Upc, ovvero Universal product code. Un codice destinato a “debuttare” un anno dopo, il 26 giugno 1974, alle 8:01, quando il codice a barre “transitò” per la prima volta dalla cassa di un negozio, con la vendita di una confezione di chewing-gum Wrigley’s al gusto juicy fruit in un supermercato Marsh nella città di Troy, in Ohio. Costo: 0,61 centesimi di dollaro.  Un viaggio destinato, da lì in poi a non fermarsi più, adottato da sempre più aziende, ridisegnando il modo di gestire le transazioni commerciali e tutti i passaggi operativi e logistici della filiera e rivoluzionando, di fatto, l’intera economia. Quella soluzione, diventata oggi codice GS1, Continua a leggere



Tassisti e Ncc, finisce dopo oltre 10 anni il “proibizionismo” sul noleggio a lungo termine

Tassisti e noleggiatori con conducente “diventano finalmente “automobilisti-acquirenti come tutti gli altri”: anche loro infatti potranno d’ora in poi  scegliere di noleggiare la vettura, anziché acquistarla, evitando così di immobilizzare ingenti capitali per la propria attività e accedendo a tutti i servizi inclusi nel noleggio, con auto più sicure, correttamente manutenute e con emissioni ridotte. A confermare la “svolta” , attesa per oltre un decennio da migliaia di operatori del settore, sono i responsabili di Aniasa,  l’associazione che rappresenta i servizi di mobilità in  Confindustria, sottolineando come “oggi quasi il 20 per cento dei taxi in circolazione superi i 10 anni di anzianità”. Una realtà “pericolosa” sia per la sicurezza dei passeggeri sia per l’ambiente che potrà essere modificata proprio grazie all’opportunità di sostituire i vecchi taxi con veicoli a noleggio che, evidenziano sempre i responsabili dell’associazione, “ hanno una vita media di 36-48 mesi”. Continua a leggere