Un gestore di un’area di servizio che opera nella distribuzione di carburanti senza alcuna possibilità di influire sul prezzo del carburante che vende, stabilito dalle compagnie, e che dunque non è stato e non è in condizione di poter beneficiare del caro benzina registrato da febbraio a oggi è giusto che debba pagare una tassa sugli extraprofitti. La risposta, è evidente, è no. Per tutti, tranne che per il Governo che riformulando la Legge di Bilancio, con il maxi-emendamento, ha deciso di non escludere il settore della distribuzione, composto da piccole e medie imprese già da tempo in crisi di liquidità. Una decisione duramente contestata da Andrea Rossetti, presidente di Assopetroli-Assoenergia, Continua a leggere