Quasi mezza tonnellata di hashish nel primo caso; 11 chili di cocaina nel secondo. Due sostanze stupefacenti diverse, due organizzazioni di spacciatori diverse, due punti di partenza e d’arrivo diversi ma lo stesso mezzo di trasporto scelto per far viaggiare i preziosissimi “carichi”. Il camion. A conferma di quanto importante sia aumentare i controlli sui mezzi pesanti, in particolar modo quelli – sempre meno controllati – provenienti da Paesi stranieri. Come per esempio la Spagna, da dove, dal porto di Barcellona, era partito, con destinazione Civitavecchia, un autoarticolato spagnolo carico di pane. Ma non solo: uno dei pallet caricati sul rimorchio era in fatti “imbottito”con 467 chili di hashish, per un valore di oltre quattro milioni e mezzo di euro, il cui “profumo “ non è sfuggito all’infallibile fiuto di uno dei cani antidroga “in servizio” al porto, spalancando, dopo il portellone del traghetto, anche le porte della prigione per l’autista, uno spagnolo di 45 anni, Continua a leggere