Camion imbottiti di droga: è la conferma che sono loro i mezzi preferiti per farla viaggiare

Quasi mezza tonnellata di hashish nel primo caso; 11 chili di cocaina nel secondo. Due sostanze stupefacenti diverse, due organizzazioni di spacciatori diverse, due punti di partenza e d’arrivo diversi ma lo stesso mezzo di trasporto scelto per far viaggiare i preziosissimi “carichi”. Il camion. A conferma di quanto importante sia aumentare i controlli sui mezzi pesanti, in particolar modo quelli – sempre meno controllati – provenienti da Paesi stranieri. Come per esempio la Spagna, da dove, dal porto di Barcellona, era partito, con destinazione Civitavecchia, un autoarticolato spagnolo carico di pane. Ma non solo: uno dei pallet caricati sul rimorchio era in fatti “imbottito”con 467 chili di hashish, per un valore di oltre quattro milioni e mezzo di euro, il cui “profumo “ non è sfuggito all’infallibile fiuto di uno dei cani antidroga “in servizio” al porto, spalancando, dopo il portellone del traghetto, anche le porte della prigione per l’autista, uno spagnolo di 45 anni, arrestato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.Con 11 chili di cocaina era stato invece “imbottita” un’intercapedine di un Tir fermato dagli agenti della Squadra Mobile della Spezia in collaborazione con i colleghi della Stradale di Modena, sull’A1 guidato da un autista bulgaro di 50 anni residente nella provincia della Spezia, finito a sua volta dietro le sbarre. La droga, proveniente dai Paesi Bassi, era destinata a rifornire la riviera ligure.

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