E finalmente venne il tanto atteso giorno dei “chiarimenti” sulle misure decise dal Governo a favore delle imprese di autotrasporto per mitigare gli effetti derivanti dal prezzo del gasolio, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale delle misure previste per le aziende del settore che si sono viste temporaneamente sospeso il rimborso delle accise. A dare l’attesissimo annuncio è stata Giuseppina Della Pepa (nella foto), segretario generale di Anita, in un messaggio agli associati nel quale confermando la pubblicazione del decreto legge n. 50/2022 , meglio conosciuto da tutti come Decreto aiuti, chiarisce come all’articolo 3 il provvedimento riconosca “alle imprese che si sono viste temporaneamente sospeso il rimborso delle accise, un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, nella misura del 28 per cento della spesa sostenuta nel primo trimestre del 2022 per l’acquisto di gasolio impiegato per il rifornimento di veicoli di massa superiore a 7,5 tonnellate di classe ambientale euro V ed euro VI, al netto dell’Iva, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto” e precisando che “per tale misura sono stanziati 496.944.171 euro. Una norma perfettamente in linea con quanto concordato nell’ultimo incontro con la vice Ministra Bellanova e con quanto richiesto da Anita che, come noto, si era fortemente battuta per il riconoscimento del contributo sotto forma di credito d’imposta”, aggiunge la segretaria dell’associazione presieduta da Thomas Baumgartner “con l’importo spettante che potrà pertanto essere utilizzato esclusivamente in compensazione mediante F24, con l’esclusione dai limiti di compensabilità previsti dalla legge e senza concorre alla formazione del reddito d’impresa, né della base imponibile ai fini Irap”. Una risposta chiara, finalmente “consegnata” da una delle principali associazioni di categoria al mondo dell’autotrasporto , insieme a un altro chiarimento attesissimo dal mondo dell’autotrasporto: quello riguardante il “pericolo” che la misura potesse rientrare nel regolamento “de minimis” cancellando per moltissime imprese ogni possibile beneficio. Pericolo scampato, come sottolinea sempre Giuseppina della Pepa, “grazie al nostro immediato intervento, che ha evitato la pubblicazione di un testo che avrebbe determinato conseguenze devastanti per le imprese, modificando l’articolo 3 ed eliminando proprio il richiamo al “de minimis” previsto in una prima versione ( e che come noto per il nostro settore è pari a 100mila euro per triennio mobile, cosa che avrebbe reso praticamente nullo il beneficio per la quasi totalità delle imprese). La disposizione pertanto, così come per il credito d’imposta per l’acquisto di Lng e AdBlue, richiama al rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato impegnando il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile a provvedere per i relativi adempimenti”.