Il Governo dà 25 centesimi ai trasportatori per il gasolio ma se ne riprende 21. E aiuta chi inquina

“Il taglio temporaneo di 25 centesimi del prezzo del gasolio sta producendo un effetto praticamente nullo per le imprese di autotrasporto che hanno il parco veicolare più moderno, essendo stato contestualmente sospeso il beneficio del rimborso delle accise di oltre 21 centesimi per i mezzi euro V ed euro VI. Per questo motivo auspichiamo che il Governo intervenga per eliminare questa distorsione del decreto legge a danno dell’ambiente e che la proroga al 2 maggio del taglio sul gasolio non avvenga di nuovo a scapito di chi utilizza mezzi di trasporto di merci più puliti e rispettosi dell’ambiente. In caso contrario saremo nostro malgrado costretti a mettere in campo ogni azione a tutela delle imprese più virtuose”. Se i rappresentanti del Governo pensavano di aver fatto chissà quale “grande manovra” decidendo propogare di 10 giorni rispetto alla scadenza prevista, e dunque fino al 2 maggio ,l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio, si sono sbagliati di grosso. Come dimostrano proprio le parole pronunciarte da uno dei principali rappresentanti della categoria, il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, in risposta all’annuncio fatto dal ministro dell’Economia e delle finanze Daniele Franco e dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani subito dopo la firma del decreto interministeriale che prevede la proroga di 10 giorni della misura per arginare la crisi generata dall’aumento dei costi del carburante. Una misura straordinaria , resa possibile grazie al sovra-gettito dell’Iva sui carburanti , che non soddisfa però il mondo dell’autotrasporto, che n on solo, sempre per voce del presidente di Anita, chiede di prorogarla, ma denuncia come si sia creatta una situazione “paradossale”, che gli imprenditori del settore “fanno fatica a far comprendere ai proprio clienti, convinti che tutto il settore stia fruendo di un vantaggio significativo, quando invece gli unici beneficiari sono le imprese che ancora usano veicoli vecchi e quindi più inquinanti”.