Camionisti extraeuropei: guideranno grazie a un attestato anche senza carta di qualificazione?

In Italia (così come in molti altri Paesi europei) i conducenti di camion sono diventati una “merce” rarissima, quasi introvabile? Per fronteggiare una mancanza di autisti che in prospettiva rischia di creare problemi serissimi, mettendo addirittura a rischio la normale distribuzione di materie prime da lavorare nelle aziende ma anche di prodotti finiti nei negozi, ecco arrivare un decreto (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 12 del 17 gennaio 2022) che consente all’autotrasporto, accomunato all’edilizia e al turistico-alberghiero, di assorbire 20mila dei quasi 70mila cittadini extraeuropei a cui è consentito di giungere in Italia per motivi di lavoro. Cittadini che non fanno parte dell’Unione europea ma che nel vecchio continente potrebbero facilmente un posto di lavoro al volante di un mezzo pesante, considerata la fortissima domanda senza più risposta da cittadini italiani, soprattutto giovani: a patto di avere già una patente per la guida di mezzi pesanti, da convertire poi entro un anno nel nostro Paese. Acquisendo, nel caso in cui non ne fosse già in possesso, nello stesso arco temporale, la Cqc, carta di qualificazione in attesa della quale l’assunzione del lavoratore straniero, ovviamente munito di permesso di soggiorno, avverrebbe a tempo determinato (mentre per chi, avesse già la Cqc, potrebbe immediatamente partire l’assunzione a tempo indeterminato). Tutto chiaro, così come il fatto che per i lavoratori extraeuropei senza Cqc e in attesa che la ottengano l’impresa dovrà chiedere all’Ispettorato territoriale del lavoro il rilascio dell’attestato di conducente su cui dovrà figurare un codice ben preciso, il “95”.  Ma il dubbio sorge proprio a questo punto del “percorso”: in questi 12 mesi in attesa della Cqc l’autista extracomunitario potrà comunque guidare esibendo il solo attestato del conducente ? Una domanda che  si pongono in molti e che attende una risposta.