Mercato dell’auto a picco. E sulle nostre strade circolano auto sempre più vecchie e pericolose

Mai così in basso da 20 anni a questa parte. A ”toccare il fondo” è stato il mercato dell’auto che nel 2020 ha letteralmente visto crollare immatricolazioni, spesa e gettito fiscale. Un crollo, causato dall’emergenza Covid-19, che nei mesi di marzo e aprile dell’anno scorso ha addirittura registrato un meno 80 per cento nelle vendite, e che a fine anno ha visto un saldo negativo nelle nuove iscrizioni di veicoli di 500mila autovetture. A fotografare il “disastro auto” sono i dati dell’ultimo Annuario statistico redatto dall’Aci, che evidenzia anche come nel 2020, per usare l’auto gli italiani hanno speso poco più di 124 miliardi di euro, ovvero 30,7 miliardi di euro in meno rispetto al 2019, tagliando, drasticamente le spese per il carburante (meno 25,6 per cento) e per la manutenzione e riparazione (meno 17,3per cento). Un bilancio pesantemente in rosso (anche per il gettito fiscale generato dal comparto, che si è attestato poco al di sotto dei 52,8 miliardi di euro, con un meno 19,1 per cento rispetto al 2019, quando aveva raggiunto quota 65,2 miliardi) in cui l’unica voce in attivo è quella relativa alle vendite di mezzi elettrificati, con gli ecoincentivi che hanno trainato gli acquisti fino a un più 193,4 per cento di auto elettriche e un più 123,9 per cento di ibride. Percentuali alte ma relative a “numeri” ancora troppo bassi per parlare di una svolta verso una mobilità davvero sostenibile in un Paese che continua ad avere il parco mezzi circolante più vecchio d’Europa, con un’età media delle auto di 11 anni e 10 mesi (5 mesi in più rispetto al 2019) e un’ auto su cinque Euro 0, Euro 1 o Euro 2, con almeno 18 anni di anzianità.