Passa sempre più dalla “rete” la strada che porta a entrare nel mondo del lavoro dell’automotive. Una strada digitale che potrebbe essere percorsa nei prossimi tre-cinque anni da circa 10mila giovani in cerca d’impiego, come rivela un’analisi realizzata da MotorK (https://www.motork.io), provider che sta rivoluzionando il comparto del digital automotive attraverso innovativi prodotti e servizi offerti a case auto e concessionarie, da cui emerge che la pandemia ha ulteriormente accelerato una serie di processi già in atto nel mondo dell’automotive mettendo in luce non solo come le tecnologie digitali possono aiutare l’intera filiera a gestire in rete il processo di acquisto dell’auto, ma anche che sono diventate necessarie nuove figure professionali sempre più specializzate per soddisfare le nuove esigenze dei consumatori. Migliaia di nuove opportunità di lavoro ma offerte a chi? “La prima certezza è che la domanda si concentrerà su profili digitali in grado di intercettare potenziali clienti sui canali online, oltre che su professioni più tecniche”, spiegano i responsabili di MotorK. “A cominciare dalla figura dell’Automotive digital manager che in un contesto in cui l’innovazione rappresenta la chiave per il futuro del comparto della distribuzione auto, è la figura fondamentale per guidare i processi di cambiamento legati al business e alla cultura aziendale. Grazie a solide conoscenze tecnologiche e un approccio orientato alle più recenti innovazioni, l’Automotive digital manager sviluppa e implementa nuove strategie competitive e lavora a stretto contatto con la direzione aziendale per guidare la concessionaria verso la digitalizzazione dei touchpoint con i clienti. A questo scopo deve comprendere l’importanza dei dati, analizzare il processo di acquisto per ottimizzare il customer journey e puntare a realizzare la customer centricity grazie al ricorso a tecnologie digitali” Seconda “figura professionale” richiesta dal mercato dell’automotive che verrà: il business development center manager: “Il Bdc manager è un figura che acquisterà sempre più centralità. È responsabile del reparto che gestisce la relazione con lead e potenziali acquirenti per incrementare il business e porta avanti un’attività strutturata di follow-up prima della vendita di una vettura, durante la trattativa, ma anche dopo aver finalizzato l’acquisto, al fine di fidelizzare il cliente. Tra le competenze trasversali spiccano la propensione alla leadership, per dirigere efficacemente il proprio team, e il lavoro di squadra con le altre figure manageriali, per fornire dati utili a chi compie scelte strategiche. In un periodo in cui diminuiscono le visite fisiche, ma aumentano quelle nello showroom virtuale, il Bdc manager è il ruolo chiave per i dealer che puntano alla trasformazione digitale della propria concessionaria”. Altra nuova “figura professionale: il Business development center operator “il cui lavoro non è la vendita dell’auto, ma degli appuntamenti. L’attività del Bdc operator si discosta, infatti, da quello del venditore e, per convertire i lead grezzi in potenziali clienti, richiede rigore, organizzazione e sistematicità nella raccolta delle informazioni. Il successo della sua attività si deve al giusto mix di competenze tecnologiche e soft skills: l’utilizzo del customer relationship management (Crm) dei social network, della posta elettronica e delle tecniche di comunicazione telefonica da un lato e capacità di ascolto, chiarezza comunicativa e orientamento al risultato dall’altro”.Customer relationship management manager “la cui missione è gestire il customer relationship management, lo strumento utilizzato dalla concessionaria per stabilire relazioni forti e durature con i clienti potenziali ed esistenti. Lettura e interpretazione dei dati sono all’ordine del giorno: il responsabile del Crm analizza le informazioni della clientela, interessi, bisogni e abitudini di acquisto, per individuare un’efficace strategia di relazione volta alla fidelizzazione. Si tratta di un professionista con forti competenze analitiche, di segmentazione e una profonda conoscenza delle tecniche di loyalty che individua le nuove tendenze del mercato e ne coglie le opportunità per migliorare il tasso di conversione”. Ma a percorrere la strada digitale che porta al lavoro nel mondo dell’automotive ci sono altre due figure: il Product Advisor e Il Social media e digital marketing expert. Il primo, esperto di prodotto “ è la figura in affiancamento al consulente commerciale focalizzato sulla presentazione del prodotto che si inserisce nel processo di vendita con un ruolo strategico: fornisce informazioni tecniche e specifiche sulla vettura e segue il cliente durante tutte le fasi dell’esperienza d’acquisto, dal test-drive alla consegna della vettura fino all’assistenza post-vendita. È dotato di eccellenti capacità comunicative e conosce bene le nuove strategie di distribuzione che richiedono una customer experience innovativa: sempre di più coinvolgerà il cliente sia attraverso canali tradizionali sia quelli digitali”;. Per quanto riguarda, infine, il Social media manager e digital marketing expert i responsabili di MotorK sottolineano invece che “se è vero che le persone trascorrono sempre più tempo online, in cerca di fonti preziose di informazione, consigli, suggerimenti e recensioni, molti dealer si stanno rivolgendo a esperti di social media in grado di ispirare gli utenti nel momento della ricerca e, al contempo, per ottenere una maggiore visibilità dei propri marchi. Realizzano post coinvolgenti in diversi formati e accattivanti interagendo con i colleghi che animano il blog aziendale con guide pratiche e le ultime novità del mondo auto e alternano contenuti visuali delle automobili che offre il salone a call to action e creatività. La passione per i motori, unita a competenze in copywriting e analisi dei social network – in particolare YouTube, Facebook, Instagram e il più recente TikTok, sono requisiti indispensabili per avere successo in questa professione”. “Case produttrici e concessionarie si stanno attrezzando per accogliere la sfida della rivoluzione digitale. Per vincerla devono investire sì su nuovi modelli di business e tecnologie innovative, ma anche sulla formazione e specializzazione del personale, compresa quella dei ruoli più tradizionali come quello del venditore”, è il commento conclusivo di Marco Marlia, amministratore delegato e cofondatore di MotorK. “L’obiettivo è diffondere una cultura digitale forte e condivisa per trovare un equilibrio nell’attuale modello ibrido in cui i consumatori sono passati da una media di 8,1 visite in salone a meno di 2, affidandosi principalmente al web. Una sfida già colta da nuovi player disruptor che per saltare la filiera e arrivare direttamente al consumatore si sono affidati a una value proposition completamente digitale, interpretando e cogliendo così i nuovi paradigmi di consumo”.