Vita dura per i camionisti. Ma questa “carta” può guidarli verso condizioni di lavoro migliori

“La carta europea sulle condizioni di lavoro dei conducenti è un’iniziativa importante, che può davvero migliorare la qualità delle condizioni di lavoro dei conducenti in tutta Europa e l”Osservatorio territoriale dei trasporti e della logistica di Milano, Monza e Brianza, Lodi farà di tutto per diffonderla nel proprio territorio ponendo in essere ogni attività finalizzata alla sua applicazione, promuovendone i contenuti nei confronti delle imprese committenti e sensibilizzando le autorità preposte affinché mettano in campo le attività di controllo necessarie”. Così Claudio Fraconti, presidente della Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Milano, Monza e Brianza, Lodi, ha commentato l’iniziativa promossa dall’Iru,Organizzazione Internazionale dell’Autotrasporto, per promuovere la sicurezza e l’efficienza dei compiti svolti dai conducenti e garantire il pieno rispetto reciproco tra tutte le parti, imprese di trasporto, autisti, caricatori. “L’Osservatorio Territoriale dei Trasporti e della Logistica di Milano, Monza e Brianza, Lodi esprime grande apprezzamento e piena adesione all’iniziativa”, ha affermato Claudio Fraconti, evidenziando come una simile scelta sia oggi più che mai importante, considerata “la situazione di eccezionale emergenza determinata dalla pandemia in atto che ha rafforzato ulteriormente il ruolo fondamentale dell’autotrasporto merci, anello fondamentale della catena logistica, che ha continuato d operare, in condizioni estreme, assicurando il continuo rifornimento di beni e servizi indispensabili alla vita sociale ed economica del Paese” e soprattutto il fatto che “in questo scenario peraltro, le condizioni di lavoro degli autisti, abbiano registrato un crescendo di difficoltà , in modo particolare nei luoghi di carico e di destinazione delle merci, dove l’applicazione necessaria, ma spesso scriteriata, delle norme di sicurezza anti Covid, ha oltremodo penalizzato i conducenti, privandoli di tutti i servizi essenziali alla persona. Senza contare che le associazioni di categoria sia datoriali sia sindacali hanno dovuto fare pressione sul Governo per assicurare almeno la ristorazione d’asporto alle migliaia di conducenti che continuano ad operare durante l’emergenza. Situazioni”, conclude Claudio Fraconti, “che non hanno certo migliorato l’appeal della figura del conducente professionale, se è vero che che in Europa manca oltre il 20 per cento degli autisti e in Italia si stima una mancanza di conducenti pari a circa 20mila unità. L’Osservatorio, impegnato fin dalla sua costituzione al perseguimento dei valori della legalità, correttezza e dignità del settore plaude, dunque, a questa iniziativa diretta a migliorare la qualità delle condizioni di lavoro dei conducenti in tutta Europa”.